L’Istituto Tecnico e Professionale ‘Luigi Einaudi’ rischia di perdere la sua autonomia scolastica, conseguentemente il suo dirigente di fresca nomina, la prof.ssa Anna Maria Gabriella Mele, che in questo anno particolare ha condotto con grande perizia e determinazione un presidio culturale ed educativo di straordinaria importanza per la comunità manduriana. Il tutto per una questione di tempistiche non coincidenti?
L’autonomia scolastica venne introdotta dalla Legge Bassanini del 1997 e di fatto realizzata dal DPR 275/1999, trovando accoglimento nella riforma costituzionale del 2001. La scuola autonoma ha personalità giuridica ed autonomia in termini di gestione finanziaria, organizzativa e didattica. Il conferimento dell’autonomia viene riconosciuta agli Istituti scolastici che abbiano un numero minimo di alunni di 600 e 400 per particolari situazioni (Legge 183/2011, art. 4, cc. 69-70).
Nel rispetto della normativa, l’Istituto ‘Luigi Einaudi’ trasmette al sistema informativo del MIUR in data 18 marzo 2020 i dati relativi agli studenti e alle classi del prossimo anno scolastico e successivamente, il 21 maggio 2020, entro i tempi indicati dalla normativa (30 maggio), i dati degli adulti iscritti ai corsi serali. Il numero degli studenti adulti iscritti ai corsi per adulti consentono all’Istituto ‘Luigi Einaudi’ di raggiungere il numero sufficiente per operare senza incorrere nel rischio di reggenze, se non di eventuale futuro accorpamento ad altre istituzioni scolastiche.
Ma qualcosa accade. Se da una parte l’Ufficio Scolastico Territoriale di Taranto (UST) insieme con l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) riconoscono che l’Einaudi, “prima sottodimensionato, ora risulta normodimensionato”, dall’altra parte, il Ministero, come traspare a tutt’oggi dai dati caricati nel Sistema Informativo dell’Istruzione (SIDI), non registra l’aggiornamento dei dati, avendo proceduto alla rilevazioni delle consistenze numeriche delle scuole nei primi giorni del mese di maggio. La conseguenza di tale ritardo è che la scuola viene considerata a tutt’oggi sottodimensionata, con iscrizioni ai corsi serali che paiono cancellate dal sistema informativo.
L’Istituto ‘Luigi Einaudi’, con più indirizzi, include anche quello professionale per il settore agrario, attirando studenti orientati sia verso una formazione di carattere scientifico e tecnologico che studenti orientati verso le attività produttive più caratteristiche del territorio. L’utenza è spesso problematica per le difficili situazioni in ambito familiare, sociale ed economico. La scuola diventa pertanto per molti studenti un punto di riferimento, se non l’unico, in seno ad una comunità che necessita di essere accolta, guidata e motivata, non di certo “abbandonata”.
Città Più, il M5S e il Movimento democratico con Manduria ritengono che il Ministero debba rivedere le sue determinazioni, a favore di una scuola che chiede che la tempistica sull’iscrizione degli adulti ai corsi serali venga presa in considerazione, in quanto semplicemente ammessa dalla norma.
La coalizione, confidando anche nell’ operato dell’UST e dell’USR, si è tempestivamente attivata presso il Ministero per scongiurare il sottodimensionamento della scuola e la perdita di un proprio dirigente, che sarebbe sostituito da un reggente di altra scuola, sollecitando una tempestiva correzione.