Taranto, 5 giugno – L’attuazione del Piano di Monitoraggio Integrato attivato dal Commissario Straordinario per la bonifica di Taranto, Vera Corbelli, si avvale anche della collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, Il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto. Grazie all’accordo firmato in data odiernasi rafforza e potenzia la rete di soggetti che insieme contribuiscono alla piena realizzazione di azioni finalizzate all’attuazione degli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di crisi ambientale di Taranto.
Insieme al Commissario Straordinario, Vera Corbelli hanno firmato l’accordo il Generale Adelmo Lusi del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità- ISS- Silvio Brusaferro, e il Colonnello Luca Steffensen, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto.
Le attività vedono, altresì, il coinvolgimento anche del nucleo operativo per l’Ambiente con il quale, nella persona del Generale Maurizio Ferla, è stato già firmato un precedente Accordo .
Sono circa 600, complessivamente, le stazioni e i siti attivati dal Piano di Monitoraggio Integrato che opera sul comparto delle acque superficiali, sul comparto delle acque sotterranee, del mare e del suolo.
Il Piano è fondato sull’analisi estensiva e accurata di tutti i fattori che concorrono allo sviluppo di un’alterazione ambientale negativa capace di generare un danno per l’ambiente e per la salute dell’uomo.
Il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Arma dei Carabinieri si esprime con particolare riferimento all’attuazione del Piano di Monitoraggio Ambientale Integrato, specificatamente per le azioni connesse alla contaminazione alimentare rinveniente da inquinamento di origine antropica ed anche alla tutela della salute pubblica in relazione alle patologie di origine ambientale correlate.
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo prevede, tra l’altro, l’intervento denominato “Piattaforma per un sistema integrato di riqualificazione dell’Area Vasta di crisi ambientale comprensive di attività di monitoraggio e tecniche innovative sperimentali.
In relazioni al monitoraggio delle matrici ambientali e per la realizzazione di attività di reciproco interesse il Commissario Straordinario ha già posto in essere, tra gli altri, accordi con ISPRA, con ISS, con ARPA Puglia, con la Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Taranto, con l’Autorità Portuale di Taranto e con la Comunità Scientifica.
La Rete di Monitoraggio Ambientale Integrato è inoltre uno strumento essenziale per la valutazione degli effetti delle attività di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione, in atto sul territorio, sull’evoluzione della qualità̀ dell’ambiente. Sviluppa strumenti, fondati sulla conoscenza, acquisita in tempo reale e scientificamente validata e che sono di supporto alle decisioni e all’attuazione di ulteriori interventi strutturali e non strutturali.
Il Piano di Monitoraggio Integrato è stato approvato con delibera del Commissario n. 91 del 30 aprile 2020 (qui il link al decreto https://bit.ly/3barTOu) ed è stato trasferito, gia oggetto di confronto e condivisione, al MATTM, all’ISPRA, all’ISS, all’ARPA Puglia e all’ASL di Taranto. Ha un valore economico complessivo di 9 .193. 272,15 € e secondo la pianificazione indicata nel cronoprogramma, terminerà nel giugno del prossimo anno.
“L’attività che il Commissario sta portando avanti – dice Vera Corbelli – è un percorso innovativo più̀ ampio rispetto a quello individuato nel protocollo d’intesa del 2012, che attua di una serie di interventi, a medio e lungo termine e che affronta le problematiche ambientali nella loro interezza per fornire risposte efficaci ed efficienti basate su valutazioni di altissimo valore tecnico e scientifico. Azioni che oggi si rafforzano grazie a questo nuovo accordo di cooperazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni scientifiche, la partecipazione attiva degli Enti preposti ed il coinvolgimento di tutti stakeholder. Con l’obiettivo di consentire un risparmio della spesa pubblica – prosegue la Corbelli – la rete di monitoraggio beneficerà̀ di alcuni punti di misurazione già̀ esistenti e funzionali agli obiettivi prefissati. Il Piano di Monitoraggio Ambientale – aggiunge il dr Gennaro Capasso Rup del progetto – si caratterizza, inoltre, per la sua dinamicità̀, sia nello spazio, sia nel tempo e potrà̀ subire variazioni in termini di frequenza di campionamento e in virtù̀ degli esiti che via via si registreranno nel corso del monitoraggio nelle differenti matrici ambientali e delle valutazioni ad esse associate”.
“La rete e le azioni su cui stiamo lavorando in maniera coordinata e che continueremo a rafforzare sono un approccio innovativo – dichiara Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS – che permette di valutare contemporaneamente l’impatto ambientale e sulla salute. L’approccio, che potrebbe essere adottato anche in altri siti italiani, non è solo retrospettivo ma basato su una analisi estesa ed integrata volta a prevenire e controllare i rischi in un contesto di sostenibilità”.
Per il Comando dei Carabinieri di Taranto – “Quello siglato oggi è un accordo che conferma l’attenzione verso i temi di tutela alimentare ed ambientale su cui l’Arma dei Carabinieri focalizza da tempo grandi risorse, anche grazie al supporto delle sue componenti specializzate quali il Comando per la Tutela della Salute e il Comando Unità Ambientale Forestale e Alimentare, di recente istituzione, nonché suggella una collaborazione con enti istituzionali che forniscono elementi scientifici a supporto delle attività territoriali” .
Il Piano di Monitoraggio in breve (esempi)
Per fare alcuni esempi, per il comparto suolo sono stati attivati 297 siti di campionamento per verificare l’idoneità̀ dei suoli all’agricoltura e all’allevamento. E saranno anche campionate ed analizzate alcune matrici alimentari di origine vegetale, anche quelle destinante all’alimentazione degli animali.
Per il comparto mare sono state predisposte 16 piattaforme fisse di rilevamento di cui 8 nel Mar Piccolo e 8 fuori dalla rada e nel Mar Grande (ondametri, correntometri, mareografi, anemometri, sonde multiparametriche); 12 camere bentiche di cui 8 nel I Seno e 4 nel II Seno del Mar Piccolo (per misurare i tassi di variazione o di movimento dei contaminanti nei sedimenti); 24 stazioni mobili nel Mar Piccolo e 17 nel Mar Grande e Mar Jonio per l’esecuzione di campagne periodiche di rilevamento dello stato qualitativo (chimico ed ecotossicologico) della colonna d’acqua e dei sedimenti marini.
Si tratta di una progettazione di grande complessità che partendo dalle risultanze di studi, indagini ed analisi eseguite dal Commissario Straordinario sull’Area Vasta di Taranto, (corroborati dagli esiti di studi e/o monitoraggi eseguiti da altri Soggetti Istituzionali,) ha consentito di elaborare un Modello Concettuale Preliminare capace di descrivere, su Area Vasta:
- – il contesto geo-ambientale di riferimento;
- – le potenziali sorgenti di contaminazione primarie e secondarie;
- – le probabili sostanze contaminanti presenti nelle matrici ambientali;
- – le modalità̀ di migrazione degli inquinanti dalle sorgenti ai bersagli;
- – i possibili bersagli.
Il monitoraggio, in funzione delle caratteristiche delle matrici ambientali da controllare e ai contaminanti da esaminare, impiegando innovative tecnologie, sarà̀ attuato mediante la misurazione, valutazione e determinazione di parametri fisico-ambientali e di livelli di inquinamento, periodica e continua, permettendo, nel contempo, la conseguente elaborazione di una piattaforma integrata di supporto alle decisioni.
Può contare su strumentazioni che inviano dinamicamente indicazioni sulla presenza e concentrazione di inquinanti, in aggiunta alla definizione delle aree attualmente inquinate. Sarà̀ possibile verificare l’impatto delle zone inquinate sulle aree circostanti, nonché́ l’individuazione di nuove aree.
Il Piano di Monitoraggio Integrato è una parte fondamentale della complessità di azioni realizzate dal Commissario Straordinario che, nel mettere a sistema quanto predisposto ed in corso, contempla l’intera Area di Crisi Ambientale.
L’attività del Commissario, è un’azione di sistema, che ha investito ed abbracciato l’Area Vasta di Taranto, le Aree contermini, valutando e progettando soluzioni di riqualificazione ambientale e di rigenerazione urbana. Un esempio è anche la progettualità sviluppata per gli ex cantieri Tosi, misure correlate all’intero processo di ambientalizzazione e riqualificazione sull’area di crisi ambientale di Taranto e che compongono il quadro generale dell’Azione di Sistema relativa al Mar Piccolo. Una progettualità, quella degli ex canteri Tosi, finalizzata alla rifunzionalizzazione ambientale del water front anche attraverso lo sviluppo della filiera del turismo con il recupero dei sistemi urbani abbandonati.