È stata trovata morta ieri sera da un collega, nella sua abitazione, Laura Siani, sostituto procuratore di 44 anni in servizio a Lecco dallo scorso mese di marzo. In base ai primi rilievi, l’ipotesi più plausibile sembra essere quella di un gesto volontario. «Ieri sera verso le 20 – ha raccontato il sostituto procuratore lecchese Paolo Del Grosso – mi sono recato io a cercare la dottoressa Siani presso il suo appartamento poiché la collega non si era presentata al lavoro e non rispondeva al telefono. Tramite i condomini e i proprietari dell’appartamento, sono riuscito dopo vari tentativi ad entrare da una porta finestra e ho rinvenuto il cadavere della povera collega. Ho poi comunicato la notizia ai colleghi, ai carabinieri e al medico dottor Tricomi, che sono tutti giunti poco dopo sul posto.».
Avvertiti da Del Grosso, sul posto sono giunti ieri anche il procuratore capo Antonio Chiappani e i sostituti procuratori Andrea Figoni e Giulia Angeleri. Nativa di Sesto San Giovanni (Milano), era figlia del noto musicista e compositore Dino Siani, scomparso nel 2017 e noto al grande pubblico per diverse trasmissioni nazionali tra cui Domenica In. La pm era anche sorella di Giorgio Siani, ex sindaco di Mandello del Lario, nel Lecchese, ed era l’ex moglie dell’attuale consigliere del Csm Fabio Napoleone, ex procuratore di Sondrio e ora sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano. In qualità di magistrato, prima di arrivare a Lecco, Laura Siani era stata in servizio a Lodi e a Palermo.
Proprio durante il periodo lodigiano aveva lavorato a importanti inchieste come quella che nel 2016 aveva portato all’arresto dell’allora sindaco del Pd Simone Uggetti con l’accusa di turbativa d’asta per un bando relativo all’assegnazione della gestione delle piscine comunali. Uggetti, condannato nel novembre del 2018 in primo grado a 10 mesi di reclusione, è in attesa del processo di appello. «Sono senza parole. È per me un fatto scioccante» ha commentato il procuratore di Lodi Domenico Chiaro. «Mi hanno riferito – ha aggiunto – che venerdì Laura era andata dal parrucchiere. Per questo, ancora di più, il fatto mi appare inspiegabile». «Noi tutti – ha concluso il pm Paolo Del Grosso – piangiamo ora una collega brava, molto disponibile e molto attaccata al lavoro, che ci ha lasciato un dolore irreparabile».
Negli ultimi mesi il lavoro del magistrato si era concentrato anche su una presunta banda di finti dietologi che, in un’associazione di Cruillas, in cambio di denaro avrebbero prescritto cure dimagranti a base di integratori alla frutta e alle erbe. Una truffa stimata in circa 130 mila euro e che, secondo l’accusa, avrebbe messo a rischio anche la salute di chi pensava di perdere peso velocemente e senza grandi sacrifici.