Si è tenuta oggi una videoconferenza tra le organizzazioni sindacali e i commissari straordinari di Ilva in A.S. sulle condizioni in cui versa lo stabilimento e gli interventi di bonifica che impegneranno i lavoratori in A.S., per i quali verrà sospesa la cassa integrazione.
Come organizzazione sindacale, abbiamo messo subito in evidenza la situazione gravissima che si vive all’interno ed all’esterno della fabbrica, dal momento che il gestore ha sospeso tutti i lavori Aia previsti, nonché la manutenzione ordinaria, il 90% degli acquisti di ricambi, così come ha interrotto il pagamento della maggior parte delle ditte terze. Abbiamo ribadito che non ci può essere dialogo con chi al dialogo non è abituato, perché ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che il soggetto è inaffidabile, visti i comportamenti assunti con i lavoratori, con le istituzioni e col territorio tutto.
Inoltre è assurdo pensare di sostenere la gestione della multinazionale con i soldi dei contribuenti, vista l’ultima richiesta di cassa integrazione fatta dalla multinazionale.
I commissari hanno dichiarato che bisogna aspettare il piano industriale, perché venga valutato dal Governo. Stesse valutazioni faranno le organizzazioni sindacali ma, sia chiaro, noi riteniamo sbagliato dare fiducia a chi non la merita.
Messa in sicurezza dello stabilimento tramite la nazionalizzazione pura e apertura del tavolo sull’accordo di programma, questa è l’unica strada da percorrere.
Per i lavori di bonifica previsti, abbiamo chiesto di far partire quanto prima tutti i cantieri in modo da richiamare sin da subito un numero più alto di lavoratori rispetto ai 43 al momento interessati dagli interventi, e di fare rotazioni trimestrali. Indispensabile inoltre fare sopralluoghi prima che partano le bonifiche; questo perché ci si possa chiaramente rendere conto delle reali condizioni dei cantieri”.