L’assembramento è il nemico numero uno di questa “fase 2”.
Come in tutte le città d’Italia, si sono registrate nei locali pubblici situazioni pericolose dal punto di vista del contagio e venerdì mattina ho partecipato a una videoconferenza organizzata dal Questore di Taranto, anche in ragione di una comunicazione del Ministero dell’Interno.
La cosiddetta “movida” non è consentita e le sanzioni per i clienti che non osserveranno le norme sul distanziamento sociale vanno da 400 a 3.000 euro, cui si aggiunge per i gestori la possibile chiusura dell’esercizio fino a 30 giorni, comminata dal Prefetto.
Non vogliamo spegnere la voglia di libertà dei cittadini, ma tutti devono comprendere che vanno cambiati comportamenti e abitudini per equilibrarli con l’esigenza di distanziamento. Tornerà il tempo per poter stare vicini senza problemi: più rispettiamo le regole, prima avverrà.