«Lavoriamo tutti insieme per istituire un Fondo di mutuo soccorso per aiutare i soggetti più deboli messi in ginocchio dall’emergenza Coronavirus». Lo propone, in una nota stampa, il consigliere provinciale e comunale Gianni Azzaro (Pd). L’esponente del Partito democratico, in realtà, apprezza molto le politiche adottate dal Governo e le iniziative messe in campo da Regione Puglia e Comune di Taranto, ma teme che possano non essere sufficienti per aiutarte (davvero) tutti.
«Dobbiamo agire politicamente affinché effettivamente nessuno resti indietro. Nessuno. In queste settimane, in questi giorni, ho parlato con un gran numero di piccoli commercianti e piccoli artigiani, ma anche con dipendenti di bar e ristoranti che sono stati messi in cassa integrazione che non ce la stano assolutamente facendo ad andare avanti. Certo, ci sono le misure governative – osserva Azzaro – ma, in molti casi, queste rischiano di vanificarsi e di finire stritolate dalla burocrazia o da alcuni istituti di credito che, rispetto al prestito sino a 25mila euro con garanzia statale, non stanno proprio sempre agendo in favore dei cittadini. Per questo, vorrei che tutti insieme lavorassimo alla costituzione di un Fondo di mutuo soccorso». Azzaro, in questo modo, propone un modello di intervento sociale su cui si sta già lavorando a Milano e a Bergamo. «È vero in Lombardia – ammette il consigliere provinciale e comunale del Pd – la situazione dal punto di vista sanitario relativa al numero dei contagi da Covid – 19 è stata ed è nettamente peggiore rispetto alla nostra, ma il quadro economico di quelle aree è più produttivo del nostro. Eppure, nonostante abbiano un Pil superiore al nostro, gli amministratori di quelle città hanno pensato a uno strumento simile».
Per questa ragione, infine, Azzaro invita gli enti locali, gli imprenditori, i sindacati, le organizzazioni di categoria, le enti di diritto pubblico e (soprattutto) i privati a coordinarsi tra loro per istituire un Fondo di mutuo soccorso per Taranto. «Se lavoriamo tutti insieme, mettendo da parte le diverse appartenenze politiche, in poche settimane – conclude Gianni Azzaro – si può mettere in campo un’iniziativa che aiuti subito e davvero chi, in caso contrario, rimarrebbe pericolosamente indietro».