“Ancora una volta la proprietà e il management di Arcelor Mittal disattendono gli impegni assunti in sede istituzionale, con un comportamento sprezzante e irrispettoso non solo delle persone e delle famiglie interessate, ma dell’intera comunità, mostrando di non avere alcun vero interesse al rilancio dello stabilimento tarantino, alla sua competitività, sicurezza e al rispetto dell’ambiente. Il direttore dello stabilimento e il capo del personale, meno di un mese fa, avevano dichiarato in presenza del prefetto che 8.500 tonnellate rappresentavano il livello minimo per garantire la sicurezza degli impianti. Questa mattina, invece, centinaia di lavoratori che si erano recati nell’impianto per svolgere il loro regolare turno, si sono ritrovati con i badge fuori uso, perché improvvisamente messi in cassa integrazione. Una decisione ovviamente non condivisa e non concertata, destinata a far crollare ancor più la produzione ed alimentare ancora e sempre una costante incertezza.Un atteggiamento sprezzante inaccettabile, che le istituzioni nazionali e locali, pur alle prese con continue emergenze, non devono limitarsi a condannare ma cambiare attraverso un’interlocuzione e un confronto più incisivo e autorevole”.
Taranto, 15 maggio 2020