«Da parte di ArcelorMittal ripetuti pretesti e niente più. È l’ora di dire tutta la verità». È il commento del segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano, dopo l’incontro consumatosi pochi minuti fa con la direzione aziendale di ArcelorMittal, durante il quale è stato comunicato un nuovo assetto di marcia di alcuni impianti, come Produzione lamiere (Pla), Decapaggio, Decatreno, Zincatura n.2 e Treno nastri n.2. «Si tratta sostanzialmente di una “retromarcia” – osserva prisciano – rispetto all’assetto di marcia già comunicato lo scorso 5 maggio. Non campiamo cosa sia cambiato in soli nove giorni. Fatto sta che quanto comunicato oggi non fa altro che accrescere dubbi sulla continuità produttuva e preoccupazioni tra tutti i lavoratori. È giunto il momento di uscire allo scoperto evitando di aggiungere ulteriori malumori in un clima già appesantito dalle varie vicessitudini».Cìè poi il caso di quegli impianti già partiti, come la Produzione lamiere (Pla) lunedì scorso e che si fermerà dal 17 maggio, mentre il Decapaggio da domani mattina alle 7,00; invece la ripatrenza della Zincatura n.2, già revista per lunedì 18 maggio, è rinviata a data da destinarsi. Nella variazione di programma comunicato ci sono altri impianti: la Zincatura n.1 viaggerà regolarmente; si sta valutando se la ripartenza del Treno nastri n.2 (già fermo dall’11 maggio con previsioni di 2 settimane) possa essere slittata di ulteriori 2 settimane; il Decatreno da sabato 16 maggio si ferma. In un quadro più generale dello stabilimento, bisogna ricordare che ci sono anche impianti fermi come Acciaieria n.1 e Altoforno n.2, oltre agli storici tubifici.«C’è qualcosa che non quadra. Bisogna chiarire questa situazione al più presto. I problemi – aggiunge Prisciano – non possono essere risolti mettendo i lavoratori in Cassa integrazione, specie in un territorio già gravato da una crisi che ci portiamo dietro già dal 2011 e che in questi anni sta interessando tutti i lavoratori Ilva in AS, Appalto/Indotto e ArceloroMittal. Bisogna uscire allo scoperto anche in materia di manutenzione degli impianti. È importante che il Governo centrale, nonostante sia impegnato per la Fase 2 dell’emergenza sanitaria da Covid-19, torni ad accendere i riflettori in toto sulla vertenza ArcelorMittal. Ragion per cui – conclude – è fondamentale che tutti gli attori – ArcelorMittal e Istituzioni a vario titolo – tornino ad affrontare questo capitolo, dando le giuste risposte al territorio e ai lavoratori».