L’abbandono del gruppo della Lega non è stato ben voluto dai vertici provinciali del partito che hanno diramato una nota stampa – a dire del consigliere comunale di Pulsano Angelo Di Lena – dai contenuti aspri e con considerazioni sulla sfera privata e lavorativa.
A tal proposito Di Lena, In replica a queste parole, ha voluto intervenire con questa nota stampa.
“Certe repliche di partito si commentano da sé.
Le considerazioni sulle mie vicende personali lavorative sono di uno squallore unico e dimostrano la pochezza di chi le ha espresse perché esulano dal discorso politico ed entrano nel privato di una persona.
Una chiara invasione nella mia vita privata ed una violazione della privacy con diffusione di notizie personali non autorizzate.
Potrei fare la stessa cosa, ma non mi abbasso a tali comportamenti.
Mi rendo conto ancora di più delle persone con cui ho avuto a che fare.
La Lega doveva rappresentare il nuovo, almeno nella nostra regione, come mi avevano prospettato ed invece ha raccolto personaggi della vecchia politica che si sono riciclati.
E il vecchio non vuole valorizzare e dare spazio al nuovo e farsi carico delle nuove proposte.
Questo modo di fare politica non porta da nessuna parte e non mi appartiene.
La politica è un servizio che va reso alla comunità ed ai cittadini.
Al di la dei pochi incontri che si sono tenuti in 8 mesi nella nuova segreteria i componenti del partito non si sono mai concretamente interfacciati con il sottoscritto per dare esecuzione ad una vera e propria programmazione politica tanto che durante gli sbarchi dei migranti a Taranto manifestai il mio dissenso senza avere nessuna altra figura ionica che mi supporta se.
La gente ha bisogno di persone che vivono e si battono per il territorio e non di fantasmi in giacca e cravatta.
Il bello della politica si traduce anche nella libertà o capacità di scegliere per spaziare nelle sue forme scrollandosi da contenitori sterili e contro producenti per il bene del popolo.
Trovo assurdo e paradossale che figure che ricoprano incarichi politici di un certo rilievo ed incarichi privati lavorativi possano strumentalizzare la mia vita privata lavorativa che non deve interessarli ,così come a me non interessa la loro anziché fare un mea culpa e riflettere sulle loro mancanze per aver perso un pezzo di quella che poteva essere ma non è mai stata una squadra”.
Angelo Di Lena