“Anche oggi una nuova puntata della saga Michele contro Emiliano. Nel suo mondo al contrario l’altro giorno dichiarava che in Puglia il 18 maggio avrebbero riaperto parrucchieri, barbieri e centri estetici nel rispetto delle linee guida disposte dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’Inail per ciascun comparto di attività; oggi invece le linee guida dell’Inail non contano più e il 18 si riapre comunque con o senza il Governo. Una prova di forza inutile, dato che il Governo sta lavorando per consentire le riaperture in sicurezza e che domani si incontrerà con le Regioni. Un tentativo di sviare l’attenzione da ciò di cui si dovrebbe occupare, ad esempio il numero dei tamponi da eseguire in Puglia. Quello sì di competenza regionale e che invece, per manifesta incapacità tenta di scaricare sul Governo. I dati dell’ultimo Instant Report Altems Covid-19, il report settimanale dell’Alta scuola di economia e management dei servizi sanitari dell’Università Cattolica, indicano che in Puglia abbiamo il tasso settimanale di tamponi più basso d’Italia, ovvero 2,64 per 1000 abitanti nell’ultima settimana. Perchè nelle altre regioni se ne fanno di più? Perchè nelle altre regioni le USCA (unità di speciali di continuità assistenziale) sono partite da mesi mentre da noi si va in ordine sparso a seconda delle Province? Perchè i nostri medici continuano invano a chiedere maggior sicurezza e incontri a Emiliano? Che fine fanno i DPI che arrivano in Puglia e di cui più volte abbiamo chiesto il monitoraggio? Domande a cui aspettiamo ancora una risposta da quello che dovrebbe essere anche l’assessore alla Sanità. Con i danni che tutti vediamo” .