Ennesimo buco nell’acqua l’odierno confronto, nonostante l’interesse e la disponibilità dimostrati dal Prefetto che ha convocato l’incontro con Arcelor Mittal sul mancato pagamento degli arretrati maturati dalle aziende dell’appalto, al momento ammontanti a 40 milioni di euro. Nessuna risposta concreta dalla multinazionale, che riferisce l’incapacità di osservare i pagamenti e continua a chiedere la cassa integrazione per i dipendenti diretti, nonostante ci risulti liquidità pari a 9 miliardi di dollari.
Non possiamo non rilevare la contraddizione che trapela dall’atteggiamento di Arcelor Mittal che da una parte dichiara di non poter pagare lavoratori diretti e aziende dell’appalto, dall’altra garantisce ricchi premi ai dirigenti.
Noi dell’Usb abbiamo chiesto inoltre chiarimenti sulla sospensione delle prescrizioni Aia; anche su questo nessun riscontro. Se si dovesse procedere con una deroga, sarebbe un’ulteriore dimostrazione della incoerenza della multinazionale che non rispetta quanto stabilito.
Non è più possibile rimandare la soluzione della grande vertenza Arcelor Mittal che, non pagando le nostre realtà imprenditoriali e non fornendo alcuna indicazione in merito sul futuro, genera ripercussioni importanti sul tessuto economico locale.
Lo ripetiamo fino allo sfinimento: il Governo deve immediatamente intervenire e allontanare il gruppo franco indiano dall’acciaieria tarantina.
In ultimo il commissario Lupo ha annunciato che a breve verranno chiamati i primi 40 lavoratori ex Ilva in AS che dovranno occuparsi delle operazioni di bonifica.
L’incontro si è tenuto in mattinata, in modalità telematica, e vi hanno preso parte i sindacati dei metalmeccanici, il commissario straordinario dell’Ilva Lupo, per Arcelor Mittal Pascucci, direttore di stabilimento e Ferrucci direttore delle Risorse Umane, Camera di Commercio, Confindustria e Abi.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto