Se ci guardiamo indietro non possiamo che sottolineare ancora una volta che Arcelor Mittal non rispetta gli accordi e cerca di dettare legge, generando un clima di terrore tra i lavoratori.
Dipendenti ex Ilva in AS arbitrariamente esclusi dalle graduatorie, ai quali è stata quindi negata, senza una valida ragione, la possibilità di essere assunti direttamente da AM; lo dimostra la condanna del giudice del lavoro nei confronti della multinazionale, alla quale è stata attribuita una condotta antisindacale. I lavoratori diretti sono costantemente sotto la spada di Damocle della minaccia occupazionale. Ricordiamo solo due dei licenziamenti degli ultimi tempi: quello di Zingariello ritenuto l’autore del video del collega “dimenticato” a 80 metri di altezza in una domenica pomeriggio di metà febbraio, e quello di pochi giorni fa in cui un altro dipendente, Francesco Pichierri, è stato messo fuori perché ha esternato, sulla propria bacheca di Facebook, il proprio pensiero in merito all’insufficienza di DPI in fabbrica. Coerente nella sua inadeguatezza Arcelor Mittal nei confronti delle aziende dell’appalto: per molte di esse si prospetta un autunno tutt’altro che roseo, con il rischio del fallimento.
Fatto non certamente secondario il disinteresse dei gestori dello stabilimento nei confronti dei temi della sicurezza con riferimento alla manutenzione degli impianti che cadono letteralmente a pezzi, mettendo a serio rischio la vita di chi ci lavora, ma anche per quel che riguarda le emissioni inquinanti e quindi le evidenti ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. A questo va aggiunto un atteggiamento di assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni, basti pensare al modo di rapportarsi con Sindaco e Prefetto di Taranto.
Ultima considerazione riguardo il passaggio di consegne da Matthieu Jehl all’attuale amministratore delegato di Arcelor Mittal, Lucia Morselli: dalla padella nella brace. Direi che nessuna espressione è più adatta per rappresentare questo passaggio di consegne.
Lo ripetiamo ancora una volta: Taranto chiede di essere rispettata. Il Governo deve allontanare immediatamente questo gruppo di rapaci che sta distruggendo la tenuta del tessuto economico locale, compromettendo la vita di centinaia di famiglie sul territorio.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto