In osservanza alle disposizioni anti contagio imposte dal Governo, si è riunito oggi presso la sala riunioni della sede di Piazza Bettolo 1/c Esecutivo Territoriale della UILM Taranto alla presenza del Segretario Generale della UILM Taranto Antonio Talò.
Durante la riunione si è apprezzato l’intervento introduttivo del Segretario Generale attraverso il quale si è da subito focalizzata l’attenzione del momento su tutte le questioni legate all’emergenza da Covid-19 in ambito Territoriale e nazionale e, delle gravissime ricadute che tutto ciò ha provocato e provoca nel contesto sanitario, industriale, e sociale.
Non prescindendo dalle ragioni legate alla salvaguardia della salute che per la UILM ha rivestito e riveste il primo obiettivo da preservare nella sua integrità e con ogni mezzo a disposizione, sono emersi chiari netti gli effetti della paralisi in alcuni casi parziale ed in altri totale delle attività di lavoro che hanno causato e causano serie difficoltà per il sostentamento economico delle famiglie fino a limitarne il mantenimento di vita dignitoso.
Unanime è la riflessione dell’Esecutivo Territoriale durante la fase di ripresa, per quelle realtà lavorative che si dimostreranno eventualmente irrispettose della salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori e per le quali metteremo in campo qualsiasi azione per evitare una ripartenza produttiva che possa mettere a rischio, anche minimamente i lavoratori.
La UILM ritiene imprescindibile la necessità di rivolgere immediato appello teso a sollecitare INPS, per tutti quei casi, e sono la maggior parte, di pagamento CIGO, FIS, CIGD diretta da parte dell’ente. Appartengono infatti a questo bacino migliaia di lavoratori i quali, dall’inizio dell’emergenza, non si sono visti corrispondere il trattamento di integrazione salariale al reddito e per questo versano in grandissime difficoltà.
Inoltre è necessario far convergere assieme agli impegni per il contrasto di questa terribile pandemia, anche tutte contromisure per evitare la degenerazione di alcuni settori industriali e aziende che già prima di questa emergenza stavano soffrendo, partendo dalla necessità di preservare e non disperdere il valore delle aziende del territorio, passando per il contesto in cui versa la grande fabbrica, finendo alle ricadute sulle aziende di appalto e del territorio drammaticamente falcidiate dal perdurare della crisi e dall’emergenzialità.
Soprattutto nel contesto in cui versa la grande fabbrica spicca l’assoluta non chiara strategia del Governo in merito al risanamento ambientale, alle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo che per quanto ci riguarda devono passare attraverso l’impiego lavorativo e non con ulteriori, protratte forme di sostegno al reddito. L’industria si ritiene debba essere ridisegnata sulla base del lavoro e dell’innovazione anche e soprattutto a valle della ricostruzione di cui il Territorio e l’intero Paese avranno inevitabilmente bisogno.
Nella piena consapevolezza degli scenari attuali è viva la considerazione sull’importanza del rinnovo del CCNL 2020-2022 di categoria, come leva per uscire dagli schemi difensivi del passato per via delle politiche di austerità e di premessa verso politiche a sostegno dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Servirà ancora una volta ripartire dal lavoro e non da forme di sostegno al reddito di lunga durata, le quali devono tendere alla certa ripresa delle attività di lavoro, come del caso dei lavoratori attualmente appartenenti al bacino di Ilva in Amministrazione straordinaria.
L’ Esecutivo Territoriale della UILM, infine afferma l’importanza di incidere in maniera sempre maggiore e con strumenti straordinari, per attenuare le ricadute di questa gravissima situazione economico-sociale del Territorio e sulla necessità che il Governo, di concerto con le Regioni, intervengano immediatamente con un’integrazione della cassa integrazione e l’estensione della fascia superiore a tutti i lavoratori, a prescindere dal reddito. Inammissibile perfino attendere ulteriore tempo per il pagamento della Mobilità in deroga per il bacino dei lavoratori ex Marcegaglia, attualmente privi di sostegno al reddito.
Inoltre si ritiene debba essere implementata la dote in capo ai Comuni per sostentare le fasce più deboli della cittadinanza e coloro i quali a fronte delle protratte restrizioni imposte rischiano di finire sull’orlo della miseria. La nostra provincia ed il SUD del Paese tracciano un record per aver bruciato migliaia di posti di lavoro, se tutto ciò non troverà rapida condivisione, riteniamo elevatissimi i rischi di metterne ulteriori migliaia a rischio con i riflessi di una situazione sociale dominata da inevitabili fortissime tensioni.
UILM Taranto