Il Presidente Territoriale Anmil di Taranto, Emidio Deandri, interviene in merito alla tutela dei diritti degli invalidi ed infortunati ed affetti da malattie professionali, oggetto di contenzioso dinanzi al Tribunale del Lavoro.
«In questa situazione emergenziale per la pandemia di Coronavirus – ha spiegato Emidio Deandri – varie sono le questioni destinate ad incidere in maniera significativa sul diritto fondamentale alla salute e ad un’esistenza dignitosa, libera da quel bisogno economico che, quasi certamente, le prebende erogate dallo Stato non riusciranno ad emendare».
Il presidente Emidio Deandri si sofferma in particolare sugli effetti del Decreto Legge 18 del 17 marzo scorso, il cosiddetto “CuraItalia”, sottolineando come la normativa consideri oggetto di rinvio anche le cause che interessano gli invalidi, gli infortunati e gli affetti da malattie professionali, creando così un inevitabile pregiudizio dei diritti dei più deboli, come i troppi malati oncologici del territorio e gli invalidi.
Il Decreto “CuraItalia”, infatti, non prevede (art. 83, mod. dall’art. 36 D.L. 23/20) nell’elencazione delle cause civili che devono essere comunque trattate in questo periodo, i ricorsi in materia previdenziale ed assistenziale. Queste ultime, aventi ad oggetto ad esempio il riconoscimento di indennizzo del danno biologico, di costituzione di rendita Inail, di concessione di indennità di accompagnamento, invalidità civile ed inerenti a tutte quelle questioni che reclamano una tutela rapida, verranno certamente rinviate in caso di mancata concessione del provvedimento d’urgenza rilasciato a discrezione del magistrato.
In tal senso il Presidente Anmil Emidio Deandri attende con fiducia l’emanazione di un protocollo delle udienze che attribuisca la doverosa attenzione ai diritti dei più deboli.
«A questa considerazione – sottolinea poi Emidio Deandri – si aggiunge un’altra problematica: l’impossibilità, segnalataci dai nostri consulenti legali, di notificare, nel periodo sino all’11 maggio, i ricorsi all’Inps mediante consegna dell’atto all’Ufficiale Giudiziario, un periodo in cui le notifiche a tali Istituti non possono essere inoltrate telematicamente difettando, nelle sedi provinciali pugliesi, un valido indirizzo di posta elettronica a cui ricevere le notificazioni».
Emidio Deandri conclude annunciando che «a fine di perseguire la tutela dei diritti degli Assistiti dell’Anmil Taranto, lo studio Legale Tritto & Tarricone redigerà una diffida all’Inps intimando all’Istituto previdenziale di adeguarsi alle disposizioni di legge in materia di notifica telematica (ex art. 16 comma 12 D.L. 179/12 conv. L 221/12)».
Taranto 23 aprile 2020