“Quello che sta accadendo alla sanità tarantina è il risultato di un piano di riordino contro cui ci siamo sempre battuti, ma che il dg Rossi ha sempre strenuamente difeso, cercando di minimizzare le criticità e continuando a dire che andava tutto bene. Ora, con l’emergenza Covid-19 il fallimento del piano di riordino che ha depotenziato la sanità pubblica a favore del privato è sotto gli occhi di tutti, anche della tv nazionale e di tutti quei politici del territorio che adesso gridano allo scandalo, ma in questi anni hanno sempre difeso le scelte del duo Emiliano – Rossi. Auspico nell’arrivo degli ispettori ministeriali per la verifica di una serie di situazioni gravissime che hanno depotenziato la nostra sanità”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante.
“Le parole del direttore generale Asl di Taranto Stefano Rossi sull’ospedale di Mottola – continua – sono la dimostrazione che per anni la politica ha portato avanti una (non) programmazione sanitaria seguendo unicamente la logica del consenso, non in base alle reali necessità del territorio ma solo ai possibili voti utili in campagna elettorale. L’ospedale di Mottola, ad esempio, è un monumento allo spreco con reparti nuovi mai entrati in funzione dopo lavori costati 40 milioni di euro dei cittadini perché, secondo il direttore generale Rossi, non può raccogliere all’interno tutte le discipline necessarie. Adesso a Mottola si rischia di non avere più nè un ospedale nè un presidio sanitario alla faccia della riconversione e delle sbandierata ‘non chiusura’. E non vorremmo che lo stesso accadesse a Castellaneta dove è stata disposta la chiusura del San Pio per la sanificazione del nosocomio dopo i casi accertati di Covid-19. Il timore, come ho più volte denunciato, è che l’intenzione sia quella di trasformare la sospensione delle attività da temporanea a definitiva, per questo ho chiesto al ministero della Salute di inviare gli ispettori per fare chiarezza sulla situazione. Lo ripeto ancora una volta il San Pio va riaperto e potenziato con nuovi reparti per far sì che diventi realmente un ospedale di primo livello. Non si può continuare a privare il territorio tarantino presidi fondamentali, soprattutto in questo momento di emergenza”.