“Per mantenere sotto controllo i contagi in Puglia e consentirci di avviarci rapidamente ed in sicurezza verso la Fase Due, occorre disinnescare subito la bomba delle RSA “.
Lo dichiara il consigliere regionale del Pd, Michele Mazzarano, alla luce degli ultimi dati diffusi sui contagi nelle RSA, ed in particolare della Residenza per anziani che ha confermato 102 casi di coronavirus tra ospiti e personale della sua struttura.
“Le norme per limitare il contagio sono state emanate da diverse settimane – continua Mazzarano – eppure i contagi nelle RSA continuano ad aumentare. E’ evidente, quindi, che da qualche parte questo meccanismo di gestione non sta funzionando. Se le regole di distanziamento sono in atto, i DPI sono in dotazione al personale e i visitatori da fuori non possono accedere, allora bisogna intervenire su ciò che gli ospiti maneggiano, e che può essere contaminato, quindi fonte di altri contagi.
Questo perché i virus permangono sulle superfici e sui tessuti, con tempi diversi: bisogna quindi eliminare il rischio che il virus viaggi attraverso ciò che gli ospiti delle RSA toccano e che può essere fonte di nuovi contagi. Oltre a sanificare gli ambienti, quindi, sarà necessario intervenire su ulteriori due aspetti della vita all’interno delle RSA: la gestione della biancheria sporca e la gestione dei rifiuti”.
“Se le RSA, tutte, finché dura l’emergenza, fossero trattate come luoghi a potenziale rischio infettivo – propone Mazzarano – tutto ciò che i pazienti producono o toccano dovrebbe essere isolato, quindi anche la biancheria e i rifiuti che si producono al loro interno, che sarebbero soggetti ai protocolli sugli ambienti infettivi o potenzialmente tali. Questo significa che dovrebbero essere soggetti a modalità di trattamento diverse, in grado di eliminare qualsiasi fonte di contaminazione sia per il personale che li maneggia, che per gli stessi ospiti. Il trattamento della biancheria sporca dovrebbe quindi essere soggetto alle procedure di isolamento e trattamento tipiche dei reparti infettivi in modo da eliminare sia la presenza di virus e batteri che la possibilità di loro trasmissione, mentre i rifiuti dovrebbero essere avviati a sterilizzazione o incenerimento, proprio per abbatterne il rischio infettivo”.
“Si tratta di una modalità precauzionale – conclude Mazzarano – ma è l’unica in grado di evitare un’altra possibile fonte di contagio”.