“Ieri abbiamo ascoltato, in video conferenza, i gestori dei lidi balneari italiani e pugliesi sulla crisi provocata dal Coronavirus, che ha inevitabilmente compromesso l’intera stagione. Assieme all’on D’Attis e al sen Damiani, abbiamo ascoltato le associazioni e abbiamo recepito istanze concrete per un settore molto rilevante in una Puglia che ha oltre 850 km di costa e un indotto turistico stagionale ormai consolidato.
I gestori, chiaramente, sono preoccupati e chiedono che il governo dia subito regole certe sulle modalità che consentiranno l’apertura dei lidi. E questo è giusto, devono essere messi nelle condizioni di essere pronti prima possibile in una stagione che -come per le altre attività economiche- non ha prospettive di risultati eccellenti. Non solo, ma è di tutta evidenza che anche per loro c’è bisogno di forme di sostegno economico immediate perché le perdite saranno ingenti, come si è già verificato a Pasqua, e non potranno essere recuperate nel corso dell’anno.
Durante l’incontro abbiamo assicurato il nostro impegno -peraltro già documentato nelle regioni dove governa il centrodestra – a sottoporre al Presidente Emiliano e all’assessore al demanio Piemontese, la richiesta di un intervento urgente, attraverso ordinanza o un decreto, per autorizzare le aziende turistico-balneari a realizzare le opere di manutenzione delle strutture, la pulizia delle coste e a predisporre tutto affinché siano pronte per l’apertura.
Ho trasmesso loro i provvedimenti, adottati dalla Regione Liguria e dalla Regione Abruzzo, che vanno in questa direzione, mentre apprendiamo che anche il Veneto sta procedendo alla emanazione di atti simili affinché le aziende dell’indotto siano pronte quando verrà fissata la data di apertura, garantendo sempre la sicurezza e le distanze, chiedendo di attivarsi il prima possibile per autorizzare tutte le manutenzioni necessarie. Tanto ho chiesto anche nel corso della Conferenza dei Presidenti dei gruppi di oggi 14 aprile 2020.
Si può immaginare la funzione sociale che avranno gli stabilimenti balneari nel corso dell’estate, non solo per il benessere psico-fisico dei cittadini, ma anche per il controllo delle distanze tra i clienti, cosa che le spiagge libere non potranno garantire se non attraverso una sorta di autodisciplina. Come è stata felicemente battezzata ieri da Maurizio Gasparri, questa è una operazione “Mare Sicuro”!
In Puglia, in particolare, c’è da dirimere l’eterna questione sollevata dalle sovrintendenze sull’assurda distinzione fra strutture di “facile” o “difficile” rimozione. Questioni di lana “burocratico-caprina” che forse è giunto il momento di debellare definitivamente.
Se non si agisce subito, corriamo il rischio che molti stabilimenti decidano di non aprire, con ulteriore grave danno per centinaia di addetti che non troveranno occupazione.
Poi ci sono le questioni a fondamento di questa attività: la proroga delle concessioni fino al 2033, come previsto dalla legge non contestata né dall’Europa né dalla Corte Costituzionale; la possibilità di non rimuovere le strutture; la disapplicazione della Bolkestein alle concessioni e infine apertura degli stabilimenti autorizzando innanzitutto le attività propedeutiche e stabilendo un canone equo. Una lista di richieste accoglibili su cui verterà l’impegno di Forza Italia a tutti i livelli istituzionali per sostenere un settore essenziale per l’offerta turistica della nostra regione e che produce migliaia di posti di lavoro stagionali”.