“Come denunciato dai lavoratori, nell’ex Ilva di Taranto non vi sarebbero le condizioni di sicurezza per evitare la diffusione del Covid-19 all’interno dello stabilimento. I sindacati sostengono che il protocollo sanitario non sia applicato. Inoltre, come riportato da alcuni media, un lavoratore dello stabilimento risultato positivo al coronavirus sarebbe stato accompagnato a casa in taxi, in barba alle basilari misure precauzionali predisposte dalle autorità. Si tratta di denunce gravissime su cui occorre fare chiarezza. Per questo ho deciso di presentare un esposto in Procura. Se confermate, queste accuse non solo dimostrerebbero ancora una volta che all’ex Ilva il profitto viene prima della salute dei lavoratori e della cittadinanza, ma ci troveremmo anche dinanzi a reati penali come l’epidemia dolosa. Stiamo vivendo una emergenza epocale. E occorre senso di responsabilità da parte di tutti. Non solo da parte dei singoli cittadini e aziende, ma anche da chi ha il dovere di vigilare per fermare questa tragica pandemia. Ecco perché solleva non poche perplessità la decisione del Prefetto di autorizzare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell’ex Ilva nonostante le denunce sul mancato rispetto della sicurezza già a produzione ridotta. Non vorrei che in questo modo lo stabilimento, da focolaio di inquinamento, diventi focolaio di Covid-19”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato.