Apprendiamo dall’oggetto di una interrogazione parlamentare di un intero ospedale da campo, con decine di dotazioni e posti letto di terapia intensiva, di proprietà della Nato e in custodia presso le installazioni presenti a Taranto, che ha preso nel silenzio generale la via del Lussemburgo.
Vorremmo sapere quando sono buoni Taranto e l’Italia per i militari e dirigenti della Nato, quando devono ingoiarsi l’inquinamento di naviglio straniero e rinunziare ai migliori affacci al nostro mare? Non si poteva informare le Autorità sanitarie locali di una simile infrastruttura, o ancora di più destinarla per esempio alle nostre sorelle e ai nostri fratelli di Bergamo, che stanno soffrendo persino più di noi per l’emergenza sanitaria da Covid-19?
Certo, qualche ben pensante obietterà che il virus colpisce anche nel ricchissimo e poco popoloso Lussemburgo, ma la questione è di opportunità, oltre che etica. Oggi esprimiamo un profondo rammarico per questa mancanza di attenzione per Taranto, una città che da sempre si sacrifica per gli insediamenti militari ed accoglie costruttivamente le invasive attività della Nato. Spiace sottolinearlo, ma siamo abituati a ben altro stile da parte delle Forze Armate italiane presenti da sempre in città. Meritavamo tutti un comportamento diverso, e su questo mi piacerebbe ricevere delucidazioni dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dal Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.
Di sicuro, fino ad allora, vorrei riferire ai vertici Nato presenti a Taranto che non avremo piacere a ricevere più alcuna delegazione militare straniera a Palazzo di Città, possiamo serenamente sorvolare sulle vuote cerimonie.
Il sindaco
Rinaldo Melucci