Erano le 21.37 del 2 aprile 2005 e l’amato Papa Giovanni Paolo II lasciava questa terra. Karol Wojtyla è nato e cresciuto in Polonia dove, rimasto orfano di padre in tenera età, ha vissuto la drammaticità dell’occupazione nazista prima e del regime comunista dopo.
Drammaticità che lo ha portato crescendo e proseguendo negli studi, a concentrare la sua attenzione e in seguito la sua missione, sulla libertà religiosa favorendo l’unità tra i cristiani e avviando un dialogo con le altre religioni.
Papa Wojtyla è stato un filosofo il cui pensiero si è sviluppato attorno al concetto di centralità dell’esperienza dell’uomo, poiché per Wojtyla, “l’etica nasce dal vissuto di ogni essere umano” al quale Cristo, con la sua incarnazione, si è unito. Per Papa Giovanni Paolo II dunque, i valori umani si ritrovano nella figura di Gesù.
Per lui, alla fede ci si poteva arrivare attraverso molteplici vie, senza dottrine che lo imponessero. Con questi suoi modi di dire, mai sentiti prima, Wojtyla fu un papa rivoluzionario e non retrogrado, malvisto in alcuni ambienti della chiesa cattolica poiché non aderiva idealmente alla corrente di pensiero di San Tommaso D’Aquino, anzi affermava che la dottrina cattolica non entra in contrasto con la ragione, ma è addirittura solido pilastro delle esigenze di ogni uomo.
Divenne papa nel 1978 e, grazie alla sua abilità con i mezzi di comunicazione e ai suoi viaggi in tutto il mondo, entrò in contatto diretto con i fedeli attirando a sé molti giovani. Fu il primo papa ad entrare in una Moschea e in una Sinagoga, a dialogare, a creare un canale di comunicazione tra religioni diverse, favorendone la libertà, lui che l’oppressione l’aveva subita durante il regime comunista. A tal proposito, eletto papa, intraprese un’azione contro il comunismo o ogni forma di oppressione politica, criticando aspramente anche il consumismo che, a suo modo di vedere, contribuiva ad accentuare le disuguaglianze sociali.
Il 13 maggio del 1981 sopravvisse ad un attentato da parte di un terrorista turco. Nel 1983, due anni dopo, Papa Giovanni Paolo II fece visita in carcere al suo attentatore concedendogli il perdono.
Era il 27 dicembre del 1983, quel giorno, Papa Wojtyla, diede al mondo il più grande insegnamento cristiano: il coraggio del perdono.