L’amministratore delegato Morselli, di Arcerol/Mittal, dichiara che se dal 3 aprile non potrà commercializzare il prodotto lavorato, fino a quella data, sarà costretta a mettere gli impianti dell’area a caldo di stand by con conseguente messa in cassa integrazione il personale in eccesso per questa manovra.
In poche righe cade completamente la farsa a cui abbiamo assistito in questi giorni.
Solo un paio di giorni fa il Governatore Emiliano affermava che l’Ilva non stava producendo e che gli impianti fossero al minimo tecnico.
Altresì falso che il minimo di personale in azienda debba essere pari a 3500 unità di diretti e 2000 unità di indiretti.
Ancora una volta il castello di bugie costruito sulla più grande acciaieria d’Europa crolla miseramente.
Le dichiarazioni della Morselli dimostrano, per l’ennesima volta, che l’unico interesse è la produzione, che la salute dei lavoratori, nemmeno durante una pandemia mondiale, è prioritaria per l’azienda.
Sarebbe opportuno conoscere la situazione sanitaria attuale del personale Mittal e dell’indotto, evidenziando quanti lavoratori sono posti in regime di quarantena e quanti risultano positivi al covid-19.
Ora il Prefetto di Taranto ha solo una cosa da fare, tutelare la salute pubblica ordinando la messa in stand by degli impianti e la riduzione al minimo del personale in azienda.
Consigliere comunale Battista