Alcuni caseifici, in maniera unitaria, hanno fatto recapitare ai propri conferitori una lettera in cui veniva comunicato che, a causa dell’emergenza Covid-19, e loro dire, a causa della riduzione delle vendite, per il mese di marzo sarà riconosciuto a titolo d’acconto un prezzo di € 0,36 a litro per il latte, salvo conguaglio da “valutare caso per caso” (sic!). Iniziativa appoggiata anche da Confindustria, tramite un altro comunicato, andando, tra l’altro contro la normativa di cui al D.L. 24/01/2012 art. 62.
Proposta assolutamente rispedita al mittente da parte di CIA Puglia, UCI Puglia, Confcooperative FederagriPesca Puglia, Legacoop Puglia, AGC Puglia che, pur riconoscendo un momento di difficoltà da parte di tutti, hanno ritenuto questa scelta del tutto inopportuna, tenuto conto che, proprio in questi giorni le parti sono state convocate dalla Regione Puglia per cercare soluzioni condivise a sostegno di tutto il comparto, tanto come auspicato e condiviso nell’incontro tavolo latte istituito presso l’Assessorato Agricoltura Regione Puglia, presenti tutti i rappresentanti della filiera lattiero casearia.
Il comportamento dei caseifici lascia presupporre la creazione di un cartello che pregiudica fortemente la correttezza dei rapporti in essere, oltre a ledere la dignità degli allevatori considerati parte sottomessa nell’ambito dell’accordo, e lascia ampi margini di segnalazione all’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (antitrust), oltre che tende ad assumere tutti gli aspetti di una diatriba che potrebbe incrinarsi e sfociare in azioni di forti contrapposizioni tra le parti.
E necessario pertanto l’intervento sia il Presidente della Regione Michele Emiliano che del Ministro Teresa Bellanova a ricondurre le aziende di trasformazione a un ripensamento e a una soluzione condivisa che salvaguardano la dignità degli allevatori pugliesi.
Risulta peraltro irrituale la nota a firma congiunta di Ara Puglia, struttura alla quale è data delega tecnica da tutte le Organizzazioni Sindacali, e Coldiretti, che fa seguito ai contatti intercorsi tra le due strutture e i rappresentanti della trasformazione e dei quali non è stata data rilevanza pubblica.
Al riguardo le scriventi Organizzazioni diffidano l’ARA Puglia dal prendere iniziative non condivise e non comunicate, ricordando il ruolo tecnico che l’Associazione deve mantenere, scevro da qualsivoglia rilevanza politica e sindacale.