Piovono miliardi dappertutto ormai… Prima 7 miliardi, poi 25, dopo 50 miliardi, adesso sono diventati 350, 500 miliardi… Insomma i miliardi si stanno moltiplicando…
Mentre le famiglie e le imprese italiane sono da giorni senza entrate e liquidità c’ è chi continua a dare i numeri non rendendosi conto che i cittadini e le imprese non hanno bisogno di annunci ma di fatti concreti, in altre parole, di denaro suonante.
La ricetta degli economisti per fronteggiare questa crisi senza precedenti pare sia quella di liberare altre risorse a debito e in questi giorni di emergenza coronavirus, tra le diverse proposte in campo, ci si sta orientando sull’ idea che bisogna snellire le procedure burocratiche e facilitare l’ erogazione di prestiti a famiglie e imprese.
Ci si chiede… Ma se una famiglia o un impresa italiana ha avuto dei problemi in passato con dei prestiti andati male, oggi, con questa emergenza in corso, come potrà ottenere un finanziamento?
Abbiamo circa 6.000.000 di italiani che sono “morti” dal punto di vista del credito… Molte di queste persone addirittura hanno regolarizzato la propria posizione debitoria ma continuano a subire l’abuso della cattiva segnalazione senza possibilità di accedere a nuovo credito.
Se l’ idea è quella di aiutare i cittadini e le imprese ad ottenere un po’ di liquidità, ad avere un più agevole accesso al credito, allora si provveda subito ad intervenire sulle banche dati crif, experian, ecc., altrimenti stiamo parlando soltanto del nulla!
Ci sono 6 milioni di cittadini in Italia che hanno delle segnalazioni negative e non possono accedere al credito e in questo momento di crisi senza precedenti queste persone non possono essere lasciate sole. Bisogna porre rimedio a questa situazione e liberare da questa morsa i cittadini in difficoltà.
Su 60 milioni di italiani solo poco più di 10 milioni possono accedere al credito! Abbiamo 6 milioni di disoccupati, altrettante famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, ragion per cui assegnare risorse ancora una volta alle banche con i consueti criteri di istruttoria significa che le risorse impiegate probabilmente non verranno poi effettivamente “fruite” dalla maggioranza dei cittadini e verranno impiegate, come al solito, dal sistema bancario a propria discrezione penalizzando gran parte dei cittadini ritenuti non idonei per accedere al credito. Il Risultato? Chi beneficerà realmente delle risorse messe a disposizione dal Governo non saranno certamente i cittadini che in questo momento hanno più bisogno e hanno necessità di ripartire.
Per venire a capo di questa situazione la nostra proposta è chiara e netta: tutti i cittadini che hanno avuto delle insolvenze in passato, ed oggi si trovano nelle condizioni di non poter accedere ad un finanziamento per ripartire, devono essere riabilitati e ristabiliti, vanno cancellati i nominativi presenti in queste banche dati e questo va fatto subito senza alcuna esitazione.
D’ altronde qualcosa di analogo è già stato fatto in passato, chi non ricorda quando sono stati “sanati” i grandi debitori Monte dei Paschi insieme a tanti altri protagonisti di scandali affini e non meno eclatanti? Perchè non utilizzare lo stesso metro di misura con i cittadini in difficoltà finanziarie, con gli imprenditori che magari in passato hanno incontrato nella vita ostacoli o hanno magari fronteggiato eventi inattesi che hanno impedito loro di onorare i propri debiti?
O non siamo tutti nella stessa barca come più di qualcuno recentemente ama affermare?
Non c’ è tempo da perdere, bisogna cancellare dalle banche date i cittadini segnalati e restituire ad ognuno la dignità e l’ opportunità di riscattarsi e rimettersi in gioco per ricostruire il futuro tutti insieme!
Se lo Stato non è in grado di aiutare i cittadini e le imprese con le proprie risorse e visto che si sta pensando di ricorrere a nuovo debito, allora si intervenga sulle Banche dati in questione azzerando di fatto i debiti pregressi, cancellando tutti i nominativi inseriti, in modo da ristabilire i cittadini e riportarli ad una condizione idonea per essere rifinanziati e ripartire tutti dallo stesso punto di partenza subito dopo questa immane tragedia che qualcuno ha paragonato ad una guerra mondiale in piena regola.
Esmeraldo Gesuè
GRANDE ITALIA