Venerdi 3 Aprile scadranno i termini del DPCM( decreto del Presidente del Consigluo) del 22 marzo 2020 che con ogni probabilità sarà prorogato. Mi auguro che dopo la notizia di ieri del contagio di un lavoratore, nello stabilimento ex Ilva, risultato positivo al covid-19, il punto G del decreto, che recita: “Sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. In ogni caso, non è soggetta a comunicazione l’attività dei predetti impianti finalizzata a garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale”, venga rimosso. Il nuovo DPCM deve tener conto del grave e concreto rischio per la salute dei lavoratori, atteso che trattandosi di ciclo integrale l’abbassamento del livello produttivo non basta considerando che le ore di funzionamento degli impianti sono sempre le stesse così come i rischi specifci dei soggetti che operano sugli impianti.
A Taranto sono stati eletti 4 onorevoli e un senatore che facendo parte della maggioranza che sostiene questo Governo, hanno il dovere di farsi portavoce delle esigenze di questo territorio.
Ci sono inoltre deputati e senatori eletti con il proporzionale in Puglia, anche grazie ai voti dei tarantini, che dovrebbero e potrebbero intervenire in questa vicenda che rischia di diventare gravissima.
Non bastano lunghi post di indignazione su Facebook a fermare un possibile focolaio all’interno del siderurgico, servono azioni forti, come appunto la cancellazione del punto che permette a quella fabbrica di continuare a produrre.
Va fatta pressione sugli amministratori straordinari dello stabilimento ex Ilva, scelti da questo Governo, affinché per una volta si pensi alla tutela della salute di lavoratori e cittadini anziché della produzione.
Consigliere comunale Battista