È arrivato il momento di difendere i tarantini dal contagio, il Prefetto, acquisiti i pareri positivi di SPESAL, vigili del fuoco e custodi giudiziari ha consentito la prosecuzione dell’attività dello stabilimento ex Ilva di Taranto.Come ampiamente prevedibile il primo caso di covid-19 è stato registrato tra i dipendenti di Arcelor/Mittal.Un lavoratore residente nella nostra città, che dopo essersi sentito male durante il turno di lavoro e dopo varie vicissitudini, ha scoperto di essere positivo. Ora il Sindaco deve intervenire con azioni forti che permettano di non vanificare i sacrifici che la città di Taranto affronta da settimane per evitare la diffusione del contagio, così come lui stesso dichiara nel suo ultimo comunicato. Va ricordato che al momento potrebbero essere presenti in ilva un massimo di 900 lavoratori diretti e svariate decine di indiretti per il secondo turno e che saranno massimo 500 per il turno di notte. Considerando che in svariati comuni italiani i primi cittadini hanno deciso di chiudere le vie di accesso impedendo il transito in ingresso ed in uscita, mi chiedo se non sia il caso di fare la stessa cosa con il siderurgico. Chiedendo che vengano effettuati tamponi a tappeto su tutti i dipendenti presenti in fabbrica, solo così sarà possibile avere la certezza che non si sia difronte all’esordio di un focalaio che produrrebbe un effetto devastante sulla popolazione di questa città. Tutto questo considerate le dichiarazioni del Governatore Emiliano che garantisce la tenuta del servizio sanitario per la gestione dell’emergenza fino ad un massimo di 2000 contagi contemporanei. La città di Taranto a prescindere dall’attuale pandemia vive già un costante stato di emergenza socio sanitaria al quale non si può aggiungere il rischio derivante da una gestione approssimativa della vicenda covid-19 in Ilva.
Consigliere comunale Battista.