Nessuno è immune dal coronavirus e questo i poliziotti lo sanno. Lo sanno anche quelli di Taranto che ieri hanno dovuto fare i conti con il primo caso positivo in Questura. Si tratta di una loro collega impiegata in servizi di ufficio.
Aveva appena terminato una importante video conferenza Fabio Dimonte, segretario regionale Puglia della Federazione sindacale di Polizia Fsp, quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente.
Dimonte, in servizio a Taranto, condivide il sentimento di sconcerto di tutti gli altri suoi colleghi sindacalisti che abbiamo ascoltato.
E, a proposito della video conferenza, siamo stati tra i primi a saperlo: la segreteria regionale Fsp, ricevuto l’ok dalla segreteria nazionale, ha avviato una raccolta fondi, in totale e completa trasparenza, attraverso la piattaforma di crowdfunding “GoFundMe”, la stessa utilizzata da Fedez e Chiara Ferragni per raccogliere denaro da destinare alla sanità lombarda.
«Abbiamo deciso di avviare questa raccolta fondi aperta a tutti per poter far fronte all’acquisto di mascherine chirurgiche da destinare ai colleghi e anche al personale sanitario. Se la risposta all’iniziativa dovesse essere ampia, potremmo valutare anche l’idea di acquistare macchinari da destinare all’ospedale».
Una iniziativa lodevole sì, ma non normale. I poliziotti non dovrebbero acquistare di tasca propria i cosiddetti DPI (dispositivi di protezione individuale).
«E’ normale? Ce lo siamo chiesti in tanti – dice Dimonte – no, non lo è. Così come non è normale affidarsi ad una semplice mascherina chirurgica che a ben poco serve per contrastare il contagio».
La controversia sulle mascherine potremmo definirla un vero e proprio paradosso all’italiana. E questa è una nostra considerazione.
Mentre un intero Paese si blinda (o quasi) chiudendo la gente in casa, inasprendo le pene per chi viola quanto previsto dai decreti; sospendendo mezzi di trasporto, introducendo varie autocertificazioni, la direzione centrale della Sanità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, così come i vertici della Difesa, diramano una circolare nella quale vietano al personale di Polizia di utilizzare le mascherine, onde creare allarmismo sociale e determinare l’esaurimento scorte.
Secondo la circolare i servizi ordinari di polizia non comportano una esposizione al virus maggiore di quella che incombe sulla popolazione in generale.
Il problema dunque, è a monte.
«Limitare gli operatori delle forze di polizia nell’utilizzo delle mascherine è sbagliato – tuona il sindacalista – occorre garantire la sicurezza di chi è in prima linea. Se si ammalano i poliziotti, chi lo fa il controllo del territorio? Il capo della Polizia – conclude Dimonte – dovrebbe modificare questa disposizione. Per non parlare poi dei tanti di noi che, dopo una giornata in strada, tornano a casa da mogli, mariti e figli piccoli. Ci si rende conto a quale rischio li si espone?».
Noi ce lo eravamo già chiesti qualche settimana fa. Nel frattempo, chiunque pensa a proteggersi e, tra chi fa collette e acquista mascherine e guanti, c’è chi come L’Fsp Puglia, organizza una vera e propria raccolta fondi raggiungibile a questo link: https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-sanitari-e-forze-di-polizia-in-puglia