È purtroppo arrivato anche a Taranto il primo caso di positività al Covid, tra gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Si tratta di una poliziotta, un’agente in servizio prima presso l’ufficio di gabinetto e trasferita successivamente presso gli uffici di PG.
La donna ha accusato i primi sintomi e, sottoposta a tampone, la conferma di positività è arrivata ieri sera. A seguito di ciò è stata disposta la sanificazione degli ambienti della Questura, mentre i colleghi che sono stati a contatto con la donna, saranno tutti sottoposti a tampone.
Covid. Come la Polizia di Stato a Taranto vive l’emergenza
Come sta vivendo questa situazione la Polizia di Stato, in particolar modo i poliziotti tarantini? Ne abbiamo parlato con Antonio Digregorio, segretario provinciale del Siulp di Taranto.
«Pur apprezzando le iniziative e le direttive impartite dalla Direzione Centrale di Sanità, che non ha mancato di far sentire costantemente la sua vicinanza e padronanza all’emergenza che stiamo affrontando, vi è la difficoltà diffusa nel reperire le mascherine chirurgiche».
«I poliziotti – prosegue Digregorio – stanno tutti rispettando i protocolli sanitari, ma è ovvio che la carenza di dotazioni di protezione individuale (DPI), tra cui le mascherine, non è circoscritta solo al nostro territorio, ma in tutta Italia».
Covid. Il Siulp preme affinché siano effettuati i tamponi
Il Siulp ha mostrato forte sensibilità sulla questione dei tamponi. Nelle Regioni Veneto e Marche, i rispettivi governatori Luca Zaia e Luca Ceriscioli hanno già da giorni disposto i tamponi per gli uomini e le donne in divisa, accogliendo proprio la richiesta del Siulp.
«La salvaguardia dell’operatività delle helping profession è fondamentale per arginare e sconfiggere il propagarsi della malattia» è stato infatti il commento del segretario generale del Siulp Felice Romano che ha ringraziato Zaia e Ceriscioli.
Il Siulp tarantino scrive con la Cisl a Michele Emiliano
A Taranto, come ci spiega Digregorio, il Siulp unitamente alla Cisl, ha scritto una lettera al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, chiedendo di sottoporre a tampone tutto il personale di Polizia, di tutte le province pugliesi.
La missiva, indirizzata anche a tutti questori, presidenti delle province, sindaci, prefetti e comandi dei vigili del fuoco, segnala il diffuso sentimento che aleggia tra il personale che quotidianamente affronta “direttamente, a mani nude e ad armi impari, l’emergenza sanitaria che assilla tutti”. Tra questi è inclusa anche la Polizia Penitenziaria che in questo periodo sta facendo fronte ad una vera e propria emergenza di ordine pubblico.
Il Siulp unitamente alla Cisl, hanno dunque chiesto di effettuare test rapidi per la diagnosi del contagio da Covid-19 su tutto il personale che presta servizio sul territorio; una adeguata dotazione dei “Dispositivi di Protezione Individuale”, affinché possano essere concretamente ed effettivamente distribuiti all’inizio di ogni turno di lavoro al personale in servizio; “sanificazione” degli ambienti di lavoro in cui è impegnato il personale, comprese le macchine di servizio, anche in forma programmata in considerazione dei continui cambi turno.
Tampone ai poliziotti atto dovuto
Un atto dovuto questo per il personale, poiché come dice Digregorio «l’impegno oggi richiesto alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, oltre alla consueta abnegazione, all’esposizione al rischio e alla totale disponibilità all’impiego in servizio per garantire il bene supremo della sicurezza dei cittadini, è contrassegnato dalla notevole esposizione di essere contagiati in relazione alle fasi attinenti al servizio».
Il Segretario Provinciale Antonio Digregorio, conclude poi con una chiosa:
«Adesso non è il momento delle polemiche, abbiamo altro a cui pensare poiché siamo in una fase sopraggiunta inaspettatamente senza preavviso e che ovviamente ci sta mettendo a dura prova. Appena tutto questo finirà – prosegue – occorrerà fare un bilancio, esaminare le situazioni da ogni punto di vista. Primo fra tutti, avvertiremo forte l’esigenza a livello sindacale, di tracciare nuovi protocolli che ci mettano al riparo, ovvero diminuiscano i rischi nell’ambito della valutazione del rischio biologico, a tutela dei lavoratori di Polizia, anche secondo alcuni dettami derivanti da leggi speciali come la 81/2008 che, rammentiamo, è una legge tutt’ora esistente e non abrogata, a meno che – conclude – in queste ultime ore, tra un Dpcm ed un altro, tra un Decreto ed un altro, qualcuno non abbia derogato… cosa che a me non risulta assolutamente».