L’amministrazione comunale si dice delusa dal riscontro ricevuto, a seguito di lunga ed articolata interlocuzione, dalla struttura del commissario straordinario alle bonifiche dell’area tarantina, in relazione alla prosecuzione del progetto “Verde Amico”, che come si ricorderà con tanta fatica aveva impegnato per molti mesi una grande platea di lavoratori ex Isola Verde.
Mentre si susseguono legittimamente i messaggi di preoccupazione da parte di lavoratori ed organizzazioni sindacali, purtroppo non registriamo dal commissario risposte univoche, concrete, immediate o inquadrabili nelle norme che regolano i rapporti del civico ente e della sua partecipata Kyma Multiservizi – Infrataras. E siamo anche stanchi di questo continuo tira e molla, lo diciamo senza nuova polemica, prendendo atto che il presunto finanziamento delle bonifiche tanto decantato non riesce nemmeno a dare questo piccolo sollievo a Taranto. Noi siamo indisponibili a tenere da soli tutta questa responsabilità davanti alle persone, a tante famiglie. Il Comune di Taranto non è tecnicamente in condizione di trovare altre risorse e da solo di rispettare i termini dei precedenti accordi col commissario e la Regione Puglia. Non è nemmeno questione di volontà ormai, sia chiaro.
Ad oggi, con l’ultima sommaria lettera ricevuta dal commissario non è semplicemente possibile far proseguire il progetto “Verde Amico”. Le nuove risorse promesse a dicembre, all’atto della sottoscrizione di uno specifico accordo istituzionale, non sono state ancora sbloccate, e dato il tenore dei riscontri del commissario è probabile che mai più verranno destinate a Taranto.
Pertanto, la nostra società partecipata sta predisponendo gli atti di liquidazione dei compensi dovuti ai lavoratori impiegati nel progetto, così da consentirgli di accedere agli ammortizzatori sociali.
Si è trattato di un bel progetto, doppiamente utile, sia perché riqualificava e dava una iniziale prospettiva a tanti lavoratori, sia perché tra poche altre attività ha rappresentato un segno concreto di avanzamento delle bonifiche, per lo meno quelle definite leggere, sul territorio ionico.
A tutti questi lavoratori va la nostra sentita gratitudine, specie per lo spirito con il quale hanno affrontato questo progetto. Noi ci abbiamo creduto fino all’ultimo giorno e loro sono stati testimoni che ce l’abbiamo messa sempre tutta. Purtroppo, finché Taranto non verrà messa in grado di gestire direttamente questo tipo di risorse ed ogni progetto dipenderà da soggetti istituzionali eterodiretti, i risultati che raccoglieremo con i nostri sforzi risulteranno sempre modesti.
L’amministrazione comunale proseguirà nel suo piano di riordino e rilancio delle società partecipate, e quando le norme e le risorse lo consentiranno si ricorderà dei più meritevoli di questi lavoratori. Ma non amiamo assumere impegni che non possiamo condurre in porto, noi abbiamo rispetto della vita delle persone e non c’è considerazione politica che tenga.
Noi abbiamo rispettato il lavoro del commissario alle bonifiche, ma come abbiamo dichiarato già a proposito dei commissari ex Ilva, anche questa soluzione gestionale delle risorse e dei progetti ha ormai dimostrato tutta la sua inefficacia nei confronti di Taranto, alimenta inutili contenziosi, ingigantisce aspirazioni che non si realizzano mai del tutto. Confidiamo che il governo voglia presto riconsiderare tutti questi errori di approccio.