“Per fronteggiare l’emergenza COVID 19 prima la Regione Puglia e poi il Governo nazionale, hanno emanato disposizioni che hanno sospeso per ragioni di igiene e sicurezza pubblica le attività dei Centri diurni e dei Servizi educativi. Tali inevitabili disposizioni, hanno fatto sì che migliaia di persone affette da disabilità e le loro famiglie vengano totalmente abbandonate a loro stessi e privati di ogni servizio di assistenza. Notevoli sono le ricadute sui lavoratori che saranno costretti a percepire la Cassa integrazione in deroga con perdita di salario pari a 300-400 euro mensili.
Il Governo nazionale attraverso il Decreto Cura Italia per non interrompere l’erogazione di servizi essenziali in favore di soggetti fragili, ha salvaguardato forme alternative di erogazione del servizio, nel rispetto delle prescrizioni generali di contenimento del contagio quali prestazioni in forma individuale domiciliare o a distanza anche attraverso l’utilizzo di ausili informatici e tecnologici.
Il Dipartimento di salute mentale si è da subito adoperato, nel rispetto delle prescrizioni nazionali, ad autorizzare gli Enti gestori privati delle Strutture psichiatriche a continuare l’erogazione delle prestazioni ai soggetti affetti da disabilità psichica.
Nessun riscontro dalla ASL di Taranto in merito a forme alternative di assistenza ai soggetti anziani e disabili afferenti ai centri semiresidenziali sanitari, sociosanitari e socio assistenziali. Queste persone sono totalmente abbandonate a loro stesse, spesso prive di sostegno familiare, e in molti casi senza neanche un pasto caldo, o di una assistenza diretta nelle attività semplici, come per esempio l’approvvigionamento di farmaci presso le farmacie.
Il Decreto Cura Italia autorizza la Pubblica amministrazione ad interventi alternativi di sostegno alle persone fragili, pertanto chiedo che il Presidente Emiliano batta un colpo e che la ASL Taranto si adoperi nel rispetto della legge”.