“Strade deserte e taxi fermi nei parcheggi. Esposti al contagio e senza clienti. È questo il paradosso in cui si trovano i tassisti tarantini e italiani, e con loro anche chi presta servizio di noleggio con conducente. Esposti al contagio perchè, quando hanno offerto il servizio nel periodo in cui il Coronavirus non aveva ancora cominciato a far registrare numeri pesanti, potrebbero aver trasportato persone potenzialmente portatrici del virus; senza clienti perché, adesso, in virtù dei decreti varati dal governo la loro attività si è pressocchè paralizzata (si registra un calo degli incassi intorno all’80%). E, in quanto gestori di un servizio equiparato al trasporto pubblico locale, non possono interromperlo”.
Ad evidenziare la difficile situazione dei tassisti, simile a quella di molte altre categorie economiche e produttive, è il consigliere regionale Gianni Liviano. “La categoria dei tassisti e dell’Ncc – aggiunge Liviano – è una categoria che non ha mai chiesto contributi statali nè regionali. Questo fa sì che sia concreto il rischio di collasso di una categoria lasciata al suo destino proprio in un momento in cui la presenza dovrebbe essere assicurata. Stiamo parlando di famiglie che rischiano di ritrovarsi senza reddito da un giorno all’altro. Per questo – prosegue il consigliere regionale tarantino – ritengo che la Regione Puglia, e con essa anche il Comune di Taranto, debba intervenire con i mezzi di propria competenza per dare ossigeno alla categoria e farsi portavoce delle loro istanze con il governo centrale. Credo che vada dichiarato, come del resto chiedono le associazioni di categoria, lo stato di crisi del settore e che vadano prese in considerazione misure quali contributi e defiscalizzazioni, sospensione delle rate dei leasing in corso e dei premi assicurativi, previsioni di ammortizzatori sociali fino al termine della crisi in modo da garantire la sopravvivenza del comparto. Corse ridotte e poche tutele, questa è la vita di un tassista ai tempi del Coronavirus e all’orizzonte il rischio che i motori restino spenti per sempre”.