Domenica 1 marzo 2020, l’Associazione “ Pietre Vive Onlus ” di Lizzano (Ta) ha avviato ufficialmente l’ “Anno Giubilare della Passione – 2020 ”. Un intero anno, inaugurato la prima domenica di Quaresima 2020. Un anno dedicato all’evento più tragico e vissuto in prima persona, legato alla personalità che maggiormente ha spianato la strada al cristianesimo, ossia Gesù Cristo, pagando con la propria vita. Pietre Vive, ispirata liberamente al “ Giubileo straordinario della redenzione” del lontano 25 marzo 1983 , è pronta ad inaugurare un ricco incubatore, nonché attrattore culturale, realizzato da un interessante numero di eventi che andranno ad arricchire, a cadenza specifica, il cartellone artistico redatto appositamente per la redenzione giubilare. La ricca rassegna si inaugura con un grande ritorno della rievocazione filologica de “ La Passione di Gesù Cristo ”, che il 5 aprile 2020 festeggia la singolare 50^ edizione. A celebrare la Santa Messa delle ore 18.00, presso il Convento “ San Pasquale Baylon ” di Lizzano, è stato don Francesco Simone, il quale segna un grande ritorno nella grande performing art a cielo aperto di Lizzano, proprio perché secondo il grande albo d’oro di Pietre Vive, lo stesso Simone, oggi direttore del MuDi (Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto) ha interpretato il ruolo di Gesù nella 31^ edizione del 2001. Nel convento francescano, una location molto cara alla comunità locale, la grande famiglia di Pietre Vive ha fatto immergere i presenti in un viaggio sensoriale, dedicato ai ricordi e alle forti emozioni. Don Francesco, ha ricordato la sua esperienza passata, legata alla sua “Passione ”. Alla santa celebrazione era presente anche don Pompilio Pati, parroco del Convento, nonché, padre spirituale di Pietre Vive. Da una nota stampa di Vincenzo Ludovico si evince che, Angelo Nisi, presidente dell’Ass. “ Pietre Vive ” ha esordito, inaugurando l’incontro: « Si inaugura così l’Anno Giubilare della Passione 2020 e lo facciamo con una persona a noi molto cara, Don Francesco Simone, col quale avviamo un anno preparatorio, adeguato all’accoglimento di Gesù, nei nostri cuori. La cadenza sarà ogni domenica, con le cosiddette Domeniche di Passione. Un interessante percorso, grazie al quale ci avvicineremo al clou della settimana santa, con la realizzazione della Passione i Gesù Cristo e di tutto ciò che ne consegue ». Puntualizza Nisi: « Il ricco programma quest’anno è redatto per omaggiare la 50^ edizione della sacra rievocazione filologica, davanti agli occhi del Signore, vogliamo offrire nella semplicità ma con la consapevolezza che da 50 edizioni, si è compiuto un vero miracolo nella nostra comunità ». Ed ancora: « Un miracolo reso grazie da un gruppo di giovani che nell’aprile del lontano 1971 volle mettere in scena, la prima rappresentazione della Passione, spinti per l’amore di Cristo crocifisso. Nel corso del tempo, quei giovani sono diventati le donne e gli uomini del presente, i quali non hanno mai smesso di alimentare il proprio amore per questo evento religioso ». Conclude il presidente di Pietre Vive « La nostra mission è quella di rafforzare questo segno distintivo per tutta la comunità di Lizzano, un segno distintivo che porta a livelli superiori la cultura e la storia del nostro territorio, già ben consolidata ». Il clou della rassegna, sarà raggiunto anche grazie ad un pubblico convegno di insigni relatori, che andrà a presentare, ufficialmente, la 50^ edizione de “La Passione di Gesù Cristo ” a Lizzano e ancor più importante sarà la visita pastorale di S. E. R. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo metropolita di Taranto. E con questa impeccabile presentazione dell’evento, si avvia verso i lavori don Francesco Simone, il quale ha dichiarato: « Ero al 4° anno del Seminario a Molfetta, al di là dell’inconveniente logistico, ma ricordo con chiarezza, che prima di accettare questa sfida, attesi un bel po’ proprio perché non avevo mai preso parte alla rappresentazione scenica della Passione. Ricevere la richiesta di interpretare il personaggio principale, fu un impatto forte ». Sottolinea il Direttore del MuDi: « Decisi, dunque, di accettare e vissi una vera e propria quaresima, chiuso in seminario, a studiare il testo.
Man mano che lo interpretavo, mi suscitava una serie di interrogativi sia sulla dimensione umana della Passione di Gesù, che ingiustamente è stato costretto a subire le pene fisicamente crudeli ». Prosegue: «Già questo per me rappresentò un grande impatto personale e mentre intraprendevo il cammino del sacerdozio, i dubbi e gli interrogativi mi assalivano sempre di più. Mi chiedevo se fossi, realmente, degno di rappresentare la figura di Gesù nel ministero del sacerdozio ». Conclude don Francesco: « Il contatto con quella esperienza, alquanto, singolare, mi fece percepire ancora di più la grandezza di Gesù, di quell’uomo esposto a qualcosa di veramente disumano, per dimostrare il suo amore nei confronti del genere umano ».
Altro momento suggestivo della giornata di domenica 1 marzo, è stato il “Rito della Promessa” da parte dei Gifrini della Fraternità “ GiFra Lizzano ” (Gioventù Francescana). Una promessa suggellata dai giovani cattolici della comunità locale, che condividono e vivono il Vangelo, seguendo l’esempio di Francesco d’Assisi, per mezzo della consegna del Tau, tipico segno distintivo dell’ordine francescano.
Il “Giubileo straordinario della redenzione” è stato proclamato da papa Giovanni Paolo II per mezzo della bolla pontificia “ Aperite Portas Redemtori ”. Precedentemente annunciato dallo stesso pontefice il 26 novembre 1982, ha avuto inizio il 25 marzo 1983 e si è concluso il 23 febbraio 1984. Papa Giovanni Paolo II dichiarò che il Giubileo, ricorrente nel millenovecentocinquantesimo della Morte e Resurrezione di Gesù Cristo è stato dedicato alla redenzione. Sebbene non vi sia stata finora la consuetudine di una celebrazione intermedia, cioè nel 50°, vi sono forti motivi perché tale ricorrenza fu degnamente commemorata anche nel 1983. Anzitutto è da sottolineare la centralità dell’evento, che non può non condurre i cuori degli uomini a sempre più grande amore e attrazione verso l’opera compiuta da Cristo, “ Redentore dell’uomo”, col mistero pasquale della sua Passione, Morte e Risurrezione. Un Giubileo contribuisce certamente in modo vivo e sentito a far approfondire da tutti tale tema, e a far convergere con maggiore intensità il pensiero e l’affetto dell’uomo contemporaneo verso il sacramento che Cristo ha istituito per applicare ai singoli i tesori della sua Redenzione mediante il suo Sangue: « Siete stati comprati a caro prezzo » (1 Cor 6, 20), « Non a prezzo di cose corruttibili come l’argento e l’oro . . . ma con il sangue prezioso di Cristo » (1 Pt 1, 18). Giovedì 6 gennaio 1983, fu indetto ufficialmente con la consegna e la lettura della B olla “Aperite Portas Redemptori ”. La Bolla evidenzia la necessità di indire un Anno Santo Straordinario alla speciale memoria della redenzione, affinché essa penetri più a fondo nel pensiero e nell’azione di tutta la Chiesa. In essa è stato stabilito che tale giubileo avesse inizio il 25 marzo 1983, solennità dell’Annunciazione del Signore, che ricorda l’istante provvidenziale in cui il Verbo eterno, facendosi uomo per opera dello Spirito Santo nel grembo della vergine Maria, divenne partecipe della nostra carne « Per ridurre all’impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la vita » (Eb 2,14-15). Esso si sarebbe concluso il 22 aprile 1984, domenica di Pasqua, giorno della pienezza di gioia procurata dal sacrificio redentore di Cristo, per il quale la Chiesa sempre “ Mirabiliter renascitur et nutritur ”.
Attraverso il commento di alcuni ricordi e di un filmato redatto appositamente per don Francesco Simone, domenica 1 marzo è stato possibile divulgare una preziosissima testimonianza, dimostrando affetto e profonda riconoscenza, per aver intrapreso con Pietre Vive, un momento di vita tanto importante per la crescita interpersonale. Si apre così un lungo anno giubilare, dedicato alla Passione di Gesù Cristo, inaugurato da un momento celebrativo, fatto da emozioni e ricordi. Prossimo appuntamento della rassegna, sarà domenica 8 marzo alle ore 19.00, con il Concerto polifonico a cura del Coro San Nicola di Lizzano.