La cronaca
La cronaca ci dice che un ragazzino di 15 anni è morto due notti fa, a Napoli, a causa di due o più colpi di arma da fuoco sparati dal Carabiniere (libero dal servizio e in compagnia della fidanzata) che stava tentando di rapinare con una pistola puntata alla tempia. Pistola che, successivamente si è rivelata falsa. Sempre la cronaca ci dice che i parenti del ragazzo hanno devastato il pronto soccorso presso cui è morto e che dei colpi di pistola sono stati esplosi contro la caserma dei carabinieri. Il Carabiniere, 23 anni, agli albori della sua carriera nell’Arma, è ora indagato per omicidio volontario.
L’analisi e le opinioni
Analizzando la cronaca ognuno trae le proprie conclusioni. La prima è che lo Stato ha fallito sia per quanto riguarda il 15enne, che per quanto riguarda il Carabiniere. La seconda, è che la morte è sempre ingiusta. Anche se hai 15 anni e sei un rapinatore e poi, il dolore di una mamma va sempre rispettato. Il rispetto sì, ma bisogna anche fare i conti con la verità. Un ragazzino di quella età avrebbe dovuto pensare alla scuola, alla fidanzatina, alle partite di calcetto con gli amici e non a rapinare gente con il rolex. Il Carabiniere che in quel momento ha fatto il suo dovere perché ha difeso da un imminente pericolo non solo se stesso ma anche la fidanzata, non avrebbe dovuto essere abbandonato dallo Stato, lo stesso Stato che quando Mario Cerciello Rega fu brutalmente accoltellato, si chiedeva perchè non fosse armato e che sta ancora facendo storie per una benda, mentre una vedova si stringe nei suoi ricordi di giovane sposa. Questo caso ricorda quello del poliziotto di Tivoli, la cui posizione fu archiviata dopo aver sparato e ucciso due rapinatori nel 2017. Ieri ho scritto un articolo con il parere del suo legale difensore, l’avvocato Eugenio Pini, che parla di scriminanti ancora più consistenti. Davvero una bella disamina che consiglio di leggere.
Il concetto di “bravo ragazzo”
“Era un bravo ragazzo”. Una frase scontata che non ci restituisce la realtà dei fatti. I bravi ragazzi non vanno in giro armati, in piena notte, a fare rapine. Bisogna farsene una ragione. La vita reale non è una serie tv di Netflix ispirata a libri diseducativi che pseudointellettuali hanno scritto copiando articoli di cronaca.
Bravi ragazzi armati
Se vogliamo a tutti i costi affermare l’esistenza di bravi ragazzi armati, mi sta bene. Anzi, mi permetto di suggerirvene quattro dei nostri giorni, ma vi assicuro che la lista è lunga.
TIZIANO DELLA RATTA: Appuntato Scelto dei Carabinieri, morto a Maddaloni (CE) il 27 aprile 2013, medaglia d’oro al valor militare. L’Appuntato Scelto Della Ratta quel giorno di aprile era in servizio di PG, in borghese. Si trovava all’interno di una gioielleria quando si è ritrovato davanti tre malviventi che stavano per mettere a segno una rapina. Ha cercato con grande coraggio di difendere i civili presenti nella gioielleria, affrontando i malviventi che lo hanno colpito a morte con colpi di pistola. Tiziano Della Ratta aveva 25 anni, una moglie e un figlio piccolo.
ANGELO SPAGNULO: Carabiniere semplice, morto a Monteiasi (TA) il 14 settembre 2005, medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Due giorni prima aveva compiuto 25 anni. E’ morto nel bar di un’area di servizio di Monteiasi, suo paese di origine. Era lì in convalescenza dopo un incidente al ginocchio e si era recato presso questo bar gestito da parenti, quando alcuni malviventi vi fanno irruzione armati di fucile. Angelo Spagnulo si è frapposto fra una ragazza e i malviventi che, a distanza ravvicinata, hanno esploso un colpo con il fucile a pallini che gli ha provocato un grave trauma cranico. Trasportato in ospedale, Spagnulo muore dopo un delicato intervento chirurgico e 40 ore di agonia.
MARCO PITTONI: Tenente dei Carabinieri, morto a Nocera Inferiore (Salerno) il 6 giugno del 2008, a 33 anni. Anche lui medaglia d’oro al valor militare. Il 6 giugno del 2008 il tenente Pittoni si trovava presso l’ufficio postale di Pagani, dove fecero irruzione tre malviventi. Il tenete decise di affrontarli intimando loro di indietreggiare. I rapinatori, in risposta, iniziarono a sparare raffiche di colpi contro i Carabinieri. Due di questi colpirono il tenente Pittoni alla gola e all’addome.
DONATO FEZZUOGLIO: Carabiniere Scelto, morto a Bella il 30 gennaio del 2006 a 30 anni, mentre tentava di sventare una rapina presso una banca. Allertato, Fezzuoglio insieme a un collega, si recò sul posto della rapina. Ne scaturì un conflitto a fuoco nel corso del quale Fezzuoglio si accasciò al suolo colpito da un colpo mortale alla schiena. Lasciò la moglie di soli 25 anni e un bimbo di sei mesi. Medaglia d’oro al valor militare.