Preoccupanti i dati rilevati dalle centraline, che risultano 4 volte superiori al consentito. L’immagine proposta in foto riporta i valori relativi alla centralina che si trova in via Macchiavelli, al quartiere Tamburi. Rilevato il superamento dei limiti ovviamente anche all’interno dello stabilimento siderurgico. Taranto si è svegliata inoltre, negli ultimi giorni, con un fortissimo odore di gas. Alla presenza costante nell’aria di sostanze inquinanti subdole perché spesso inodori, ora si aggiunge quanto accaduto nelle scorse ore. Riprendiamo e facciamo nostra la denuncia del Consigliere comunale Massimo Battista. Bene ha fatto il rappresentante dell’opposizione della massima assise cittadina a rivolgersi alla Procura. La situazione continua ad essere grave e quindi ci ritroviamo ancora una volta a chiedere risposte e prese di posizione, anche drastiche, in una città in cui non viene garantito nulla: né il lavoro, né la salute. Ad un sistema industriale che non solo non produce lavoro stabile e sicuro, va evidentemente addebitata anche la responsabilità di continuare ad inquinare e a rendere l’aria irrespirabile. La salute dei lavoratori, che ricordiamo sono i primi a pagare le conseguenze delle emissioni inquinanti, e dei cittadini è la priorità. E’ evidente che Arcelor Mittal non mantiene le promesse fatte e lo fa spudoratamente. Alla luce di tutto ciò, assume un’importanza particolare lo strumento rappresentato dal DL Taranto che, se rimodulato, da un lato potrebbe servire a ristabilire gli equilibri in un territorio come il nostro e dall’altro rappresenterebbe un’occasione preziosa per il Governo per dimostrare con i fatti ciò che va annunciando da tempo”.
Franco Rizzo Coordinatore provinciale USB Taranto