Per chi e per cosa è morto il Carabiniere Emanuele Anzini? 20 anni nell’Arma dei Carabinieri, Anzini è morto lo scorso giugno a Terno d’Isola, mentre era in servizio. È stato investito e ucciso da un’automobilista sotto effetto di alcool, con tasso 5 volte superiore alla norma.
Il pirata, fuggito senza prestare soccorso, è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Il processo contro di lui si terrà domani 14 febbraio.
L’Arma dei Carabinieri ha avanzato richiesta di costituzione di parte civile nel processo. Richiesta che è stata rigettata dall’avvocatura dello Stato di Brescia con le seguenti motivazioni: il personale è poco e poi si tratta di omicidio colposo, dunque non si comprende dove sia l’interesse dell’Amministrazione a costituirsi parte civile.
Ecco, se alla parola “interesse”, avessero anteposto la parola “rispetto”, forse tutto avrebbe avuto un senso.
Costituirsi parte civile sarebbe stato un modo, seppur simbolico, di onorare quel Carabiniere che ha servito la sua divisa per ben 20 anni, morendo nell’adempimento del dovere.
Gli on. Gianni Tonelli e Daniele Belotti presentano interrogazione parlamentare
L’assurdo diniego che ha indignato tutti, cittadini e carabinieri, ha attirato anche l’attenzione di due parlamentari: gli onorevoli Daniele Belotti e Gianni Tonelli, entrambi Deputati della Lega, i quali il 5 febbraio hanno presentato una interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno chiedendo spiegazioni su questa vicenda e, se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, affinché sia riconsiderata la decisione dell’Avvocatura dello Stato di Brescia, consentendo la costituzione di parte civile dell’Arma dei carabinieri al dibattimento che inizierà il 14 febbraio 2020.
Per i due parlamentari “il diniego a costituirsi parte civile rappresenta un’umiliazione verso un proprio carabiniere, arruolato da oltre 20 anni, morto durante il servizio”.
Sempre secondo quanto scrivono gli onorevoli Belotti e Tonelli, la costituzione di parte civile in un caso come questo assume anche un valore simbolico di vicinanza e tutela dello Stato nei confronti dei propri uomini in servizio nell’Arma dei Carabinieri.
Ne siamo convinti anche noi. L’Avvocatura dello Stato non avrebbe dovuto rigettare questa richiesta.
Per chi è morto il Carabiniere Emanuele Anzini? Per quale Stato?
Per lo Stato che nega all’Arma di stare accanto ai suoi uomini?
Per lo Stato che, in altri casi, permette all’Arma di costituirsi contro i suoi uomini?