Per la CGIL la riunione convocata questa mattina nella sede dell’ASL di Taranto, per discutere del processo di internalizzazione dei circa 220 dipendenti della società Sanità Service che si occupa dei servizi informatici (CUP e Logistica), si è conclusa in un nulla di fatto. La delegazione della CGIL composta dalla segreteria territoriale e dai rappresentanti di Funzione Pubblica, FILCAMS, FILT e FIOM, infatti ha abbandonato i lavori in chiaro ed evidente dissenso con l’impostazione del tavolo di trattative.
All’incontro tenuto dal direttore dell’ASL ionica, Stefano Rossi e dall’assessore regionale Mino Borracino, partecipavano anche le segreterie confederali e di categoria di CISL e UIL.
La riunione per noi doveva essere un momento di confronto e costruzione di una soluzione possibile per questi 220 dipendenti vicini ad una fase di stabilizzazione della loro posizione lavorativa, ma a rischio di frammentazione contrattuale – dice Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto –Per loro da tempo rivendiamo l’attuazione del contratto unico di settore perché a quelle esigenze sanitarie quel personale assolve.
La riunione, invece, è sembrata essere un passaggio meramente informativo e svuotata dall’indispensabile esigenza di aprire un confronto vero in vista del futuro professionale e retributivo di questi lavoratori.
Eppure – spiega ancora Peluso – c’è in gioco il futuro lavorativo di oltre 200 lavoratori che oggi lavorano in appalto sui rispettivi Servizi e che, a seguito dell’emanazione delle Linee Guida regionali dovrebbero essere presto diventare forza lavoro stabile nella società in house dell’ASL.
C’è, inoltre, un evidente nodo da sciogliere anche rispetto alle ipotesi di soluzione del problema proposte dal direttore generale e dallo stesso assessore Borracino – sottolinea Peluso – il primo indisponibile ad una soluzione che valuti il lavoro come variabile di qualità indispensabile e quindi fermo sulle posizioni di contratti diversi (metalmeccanico, multi servizi), il secondo più possibilista.
È’ evidente che a fronte di un vantaggio economico da parte dell’azienda ospedaliera, se si dovesse confermare la linea dei contratti differenti, si consumerebbe sotto i nostri occhi una disparità di trattamento tra lavoratori spesso impegnati in mansioni simili o parallele – scrive il segretario della CGIL.
Ma se al direttore si certifica il compito di guardare ai conti dell’ASL al sindacato – continua Peluso – si ascrive il ruolo di guardare agli interessi e alla dignità dei lavoratori, specie quando gli stessi non sono solo la forza lavoro di una azienda, ma la stessa onorabilità, il servizio e l’efficienza di una impresa che si occupa di salute e benessere della propria collettività. Insomma l’ASL non può comportarsi come la peggiore impresa a maggior ribasso facendo cadere sulle spalle dei lavoratori tutto il peso delle sue diseconomie.
La CGIL di Taranto ritiene che l’internalizzazione dei Servizi e il passaggio dei lavoratori in Sanità Service si possa fare in tempi brevissimi, comprendendo tutti i servizi stessi (informatico, CUP e logistica) e a condizioni che, pur non aggravando i costi dell’Amministrazione, possano garantire a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici interessate parità di trattamento e condizioni di miglio favore
L’abbandono della riunione da parte della CGIL – termina la nota – non fa venir meno l’impegno di tutta l’Organizzazione di raggiungere questo risultato, mettendo in atto tutte le iniziative anche nei confronti dell’Amministrazione Sanitarie a della politica regionale.
Taranto, 7 febbraio 2020