Si è tenuto ieri lunedì 6 gennaio nella sede della Pro Loco di Manduria l’atto conclusivo della ‘Strada dei Presepi’, il concorso, giunto al VII appuntamento, nato per tutelare e tramandare una delle tradizioni natalizie che più di altre può vantare un carattere fortemente identitario: la rappresentazione della natività di Gesù.
La premiazione dei vincitori, avvenuta davanti ad una nutrita rappresentanza di partecipanti, ha dimostrato una volta di più come il desiderio di rinnovare anno dopo anno questo antico rito sia ancora ben radicato nel cuore di grandi e piccini e sia capace di risvegliare grande entusiasmo e generare una sorprendente diversità di interpretazioni.
Tanti i presepi visionati dalla commissione giudicatrice, una singolare ed eterogenea raccolta di composizioni che non esitiamo a definire vere e proprie forme d’arte popolare; sei sono stati i manufatti meritevoli di menzione speciale per avere espresso, con tecniche di difficile esecuzione o soluzioni inconsuete, tutta la magia della notte che ha cambiato per sempre il corso dell’umanità. Si va dalle statuine realizzate con materiali di riciclo ideate dal giovanissimo Francesco Spinzi ai gruppi scultorei finemente lavorati in legno di Antonio Brunetti, dalla Betlemme fedelmente riprodotta da Giovanni Pesare al paesaggio rupestre finemente dettagliato pensato da Giuseppina Dimitri. Ancora, a guadagnare le lodi della giuria sono stati Marco Dinoi, che ha ben reso l’operosità degli abitanti di un villaggio, e Nicola Tripaldi per la cura dei particolari architettonici e la minuziosa rappresentazione dello scenario.
Tre, invece, i presepi premiati. Al terzo posto si è posizionato l’articolato paesaggio rupestre materano interamente in cartone di Pietro Scialpi mentre al secondo posto la ‘pluridecorata’ Rosanna Lopalco, ancora una volta salita sul podio grazie all’estesa e ricchissima ambientazione e ad alla significativa natività collocata allegoricamente tra le rovine di un tempio pagano a testimoniare il trionfo del cristianesimo sul politeismo.
Articolato su sei livelli è infine il presepe di Andrea Scialpi che si aggiudica il gradino più alto, un immaginifico abitato di grandi dimensioni interamente bianco all’interno del quale si svolgono realistiche scene di vita quotidiana.
Nella seconda categoria, quella delle chiese e delle associazioni, la Commissione ha deciso di attribuire una menzione speciale al Presepe del Fonte Pliniano soprattutto per la sua ambientazione suggestiva e per l’importanza che il sito riveste nell’ambito del territorio, mentre al primo posto si posiziona il presepe della chiesa di Santa Lucia, presepe scelto come vincitore della categoria per l’originalità del materiale utilizzato (vetro lavorato artigianalmente) e la spiccata policromia che colpisce nella veduta d’insieme e lo rende particolare rispetto al presepe tradizionale.
Giunti al termine del periodo natalizio è già tempo di guardare avanti e di prepararsi ai prossimi appuntamenti già in cantiere, sull’onda del sempre crescente desiderio di vivere la nostra città.