Al verdetto vincente della finalissima di domenica 15 dicembre, il PalaSantoro di via Vertumno nella zona Tiburtina di Roma, dove si è svolta la 27° edizione dei campionati Italiani assoluti élite, è sembrato tremasse per l’urlo di gioia del pugile tarantino Giovanni Rossetti, il quale ha fatto commuovere il maestro Cataldo Quero che ha portato il giovanissimo boxeur della scuderia Quero-Chiloiro sul podio più alto nell’ambito delle competizioni dilettantistiche di pugilato nazionale. Un grande traguardo per la Quero-Chiloiro che, dopo aver conquistato il primo posto nella classifica di merito nazionale come società sportiva, conclude l’anno di attività agonistica con un’altra medaglia d’oro e un nuovo talento da annoverare tra gli atleti forgiati nella scuola dell’entusiasta maestro benemerito Vincenzo Quero. Sempre vicini alla società tarantina e attenti alla crescita sportiva dei giovani del territorio jonico-salentino, il presidente del Comitato Regionale di Puglia e Basilicata Nicola Causi e il delegato provinciale CONI di Taranto dott. Michelangelo Giusti hanno espresso tutto il loro entusiasmo per l’oro portato a casa dalla Quero-Chiloiro; un oro che vale più del suo peso, questo di Giovanni Rossetti, conquistato sotto gli occhi del presidente del CONI nazionale Giovanni Malagò e del Ministro dello Sport e della Salute Vincenzo Spadafora.
Al suo primo anno da élite, appena compiuti i diciannove anni, il tarantino-savese di sangue cubano Giovanni Raymond Rossetti si è presentato al torneo nazionale come l’atleta più giovane tra tutti i partecipanti e con un record di 25 vittorie e 6 sconfitte ancora tutto da costruire; un biglietto da visita, quindi, che non garantiva il successo, rispetto agli avversari della sua difficile categoria dei 75 kg, che potevano vantarsi, invece, di titoli e partecipazione a importanti gare internazionali; tra le teste di serie dei pesi medi, infatti, spiccavano nomi pesanti, come quelli dei pluricampioni italiani siciliani Simone Buremi della Boxing Team Catania Ring e del finalista Gerlando Tumminello del gruppo sportivo Fiamme Azzurre, del pluricampione laziale Remo Salvati della Renato Costantini e del lombardo Federico Colombi della Heracles Gymnasium. Il pugile della Quero-Chiloiro non si è lasciato intimorire dall’esperienza dei suoi avversari e ha condotto egregiamente tutto il campionato, che lo ha visto sempre in salita fino alla durissima finale di domenica.
Suonato il gong degli ottavi di finale nella giornata di martedì 10 dicembre, Rossetti ha disputato il primo match contro Marco Vento della Pugilistica Eagles Catanzaro, vincendo per RSC alla seconda ripresa: dopo aver arginato con colpi scattanti, precisi e potenti gli attacchi continui del suo generoso avversario, Rossetti lo ha fatto barcollare infliggendogli due conteggi che hanno convinto l’arbitro a sospendere l’incontro. La giornata di mercoledì lo ha visto protagonista di una stupefacente vittoria, dopo circa un minuto dall’inizio della prima ripresa, su Hassan Kobba dell’emiliana Boxe Guastalla, battuto per RSCI dal sempre più convinto Rossetti, che non ha dato modo di esprimersi all’avversario presentatosi pericoloso dopo aver battuto agli ottavi la testa di serie Remo Salvati; Rossetti al primo scambio con un diretto destro tagliente e potente ha trafitto l’occhio sinistro di Kobba e chiuso il match con il conteggio dell’arbitro e l’intervento medico che ha decretato lo stop. Sempre più vicino al podio, venerdì 13 dicembre nella semifinale di campionato il boxeur rossoblù ha incontrato Simone Novi della società campana Thunder Boxing Club Pagani che aveva già battuto Augusto Buremi, – la testa di serie numero 1, – in un bellissimo match, ma che non ha avuto fortuna nella gara a senso unico contro Giovanni Rossetti, il quale ha vinto con la tecnica in un verdetto di 5:0 su tre riprese. Domenica 15 dicembre si è disputata l’attesa finalissima tra Giovanni Rossetti e la seconda testa di serie dei 75 kg, Gerlando Tumminello, atleta plurititolato del Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre, con un record di 39 vittorie, 5 pari e 15 sconfitte, sulla carta tutto a favore del pugile siciliano, pugile a tempo pieno; il match è stato intensissimo, conclusosi sul filo di lama con un verdetto di 3:2, ha premiato il tarantino che ha fatto vedere un pugilato più completo pur essendo meno esperto dell’avversario siciliano.
“L’oro di Rossetti è il risultato di un’attenta match analysis fatta in palestra con la quale abbiamo impostato la tattica giusta per ogni singolo match e avversario”, commenta orgoglioso il maestro Cataldo Quero, “la grandezza di Rossetti, oltre al valore di una notevole crescita fisica e caratteriale, è stata quella di saper fare non solo un tipo di pugilato ma di plasmarsi e adattarsi con la tattica vincente studiata per ogni tipo di avversario, ascoltando i suggerimenti dell’angolo. Ho visto colpi efficaci e potenti, sempre accompagnati da tecnica e concentrazione, tutti ingredienti indispensabili per un pugile “élite” quale lui ora può essere a pienissimo titolo.”