È tempo di vischio, presepi e alberi di Natale, di pettole e vino, di fisarmoniche, cori e musiche natalizie e delle atmosfere tipiche natività cristiana.
Per queste festività natalizie, la Aps Pro loco Marciana proporrà sabato 21 dicembre, dalle ore 19, nel centro storico di San Marzano di San Giuseppe, la prima edizione della rappresentazione in costume arbëresh “Dritët ndë katund i vjetër”, traduzione dalla lingua arbëreshë di “Luci nel paese vecchio”, dando continuità al progetto di recupero delle tradizioni e dell’oralità arbëreshë della comunità di minoranza linguistica arbëreshë più grande d’Italia tra i circa 52 paesi influenzati dagli usi, dai costumi, dalla lingua, dalla tradizione e dalla storia arbëreshë, tra Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, Basilicata, Campania ed Abruzzo.
L’obiettivo è riproporre scene di vita quotidiana nella comunità arbëreshë sanmarzanese durante il periodo natalizio, attraverso un percorso tra i vicoli e le piazzette del piccolo centro storico. Gli interpreti, indossando costumi arbëreshë tradizionali, racconteranno i cunti, intoneranno canti tradizionali natalizi, prepareranno la ricotta, i purcidduzzi, ricameranno, faranno il bucato, costruiranno i cesti e lavoreranno il legno, alla riscoperta di alcuni mestieri antichi. I dialoghi saranno esclusivamente in lingua arbëreshë e gli spettatori-visitatori potranno provare a ripetere con gli attori le parole ed i canti dell’antica tradizione orale. Sarà uno spettacolo interattivo ed il pubblico potrà partecipare attivamente alla rappresentazione e “scaldarsi” con pettole, purcidduzzi e buon vino.
“Il patrimonio culturale delle comunità arbëreshë – dichiarano gli organizzatori della manifestazione – è molto ricco e vario e l’evocazione della magica atmosfera del Natale, attraverso la narrazione in musica e dei contacunti, risulterà utile per stimolare la curiosità delle nuove generazioni ed avvicinarle alla conoscenza della lingua e dello studio della cultura arbëreshë; per incentivare, inoltre, l’interesse dei cittadini dei paesi limitrofi, che avranno l’opportunità di conoscere una cultura originale che ha nel suo patrimonio storico, culturale e soprattutto linguistico uno dei suoi valori aggiunti (rispetto alle altre comunità della Terra Ionica che, pur avendo ospitato gli Albanesi durante questi 5 secoli, hanno perduto i riti, la lingua, gli usi e costumi). Si tratta di un’occasione unica nel panorama pugliese ionico, per riscoprire le radici e le tradizioni di un popolo antico che si stanziò in Puglia e nel feudo di San Marzano nella prima metà del 1500”.
16 dicembre 2019