“Si chiude la vicenda del rilancio del Porto di Taranto con l’auspicio che il rilancio dell’occupazione dei lavoratori sia alla base della politica nazionale sulla portualità del Paese, compresa la logistica e le reti ferroviarie e aeroportuali. Troppe tasse e pochi investimenti per un settore che incide in modo determinante all’economia, nonostante come sistema Paese siamo al centro del traffico strategico mediterraneo”. Lo ha detto il Segretario nazionale della Fit Cisl, Maurizio Diamante, a margine della Tavola rotonda, organizzata a Crispiano (Ta) dalla federazione dei Trasporti della Cisl, alla quale hanno partecipato la Segretaria generale della Cisl Puglia, Daniela Fumarola, il Responsabile Relazioni Industriali Gi On Board, Giuseppe Mandurino, il Presidente della IV Commissione Sviluppo Economico della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, Sergio Prete, e il Vicepresidente del Cda di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile.
L’argomento della tavola rotonda della Fit era sul tema ‘Taranto: porto e aerospazio per il futuro della Puglia’. Il Segretario generale della Fit Cisl Puglia, Franco Spinelli ha evidenziato che “la realizzazione di una adeguata e moderna rete infrastrutturale è sinonimo, per il sistema dei trasporti, di sviluppo, di progresso e di occupazione. La portualità e la logistica possono contribuire fortemente alla ripresa economica del Paese, attraverso il sostegno al tessuto produttivo nei territori, ed al commercio con i partner internazionali; possono essere uno strumento attivo di politica euro-mediterranea, per favorire l’integrazione tra la sponda nord e la sponda sud del mediterraneo; possono favorire lo sviluppo e la coesione del mediterraneo, per valorizzare il sud e le eccellenze del suo sistema industriale; possono promuovere la sostenibilità, lo sviluppo del trasporto ecosostenibile e la tutela dell’ambiente”.
Bisogna interrogarsi, secondo Spinelli sulla “nuova identità del porto ionico con il subentro della società turca, ma anche fare qualche riflessione sulla crisi del siderurgico di Taranto ex Ilva, oggi ArcelorMittal, per le conseguenze sui traffici portuali, dopo la decisione della multinazionale Franco Indiana di bloccare lo scarico delle materie prime, necessarie alla produzione. In ogni caso – ha concluso Spinelli – la parola d’ordine per il comparto dei trasporti in Puglia è ‘intermodalità’ perché gli investimenti che ogni imprenditore può programmare sui nostri territori dipendono dalla facilità di spostare agevolmente merci e persone grazie ad una rete di infrastrutture che ‘parlino’ tra loro, in poche parole che siano connesse. Compreso l’aeroporto di Grottaglie”. La Segretaria generale della Cisl Puglia, Daniela Fumarola ha osservato che “soprattutto per le infrastrutture serve una visione di sistema, nazionale e regionale. Ragionare in compartimenti stagni non porta beneficio ad alcuno dei settori economici che potrebbero trainare la crescita. Parliamo di movimentazioni delle merci, di export, di turismo: tutti settori che aiuterebbero non solo lo sviluppo economico della Puglia ma dell’intero Paese vista la collocazione geografica delle nostre coste”.