Ancora una volta come gia segnalato dall’Associazione Marco Pannella altre due volte negli ultimi mesi, fenomeni visivi avvenuti di venerdi sera scatenano il panico nella città di Taranto attraverso la diffusione di fotografie di fumi provenienti dai camini Ilva.
Il fatto che avvengano di venerdi fa si che per due giorni non si conoscano i dati della qualità dell’aria relativi, poichè Arpa non pubblica i dati nel weekend.
Gia due volte l’associazione Marco Pannella ha fatto pubblica richiesta per sopperire questa mancanza, rivolgendo l’appello oltre che all’agenzia regionale anche al Sindaco di Taranto che primo fra tutti dovrebbe essere informato e informatore rispetto ai dati ambientali in maniera costante.
Rispetto al fenomeno dei fumi di venerdi 5 dicembre al momento conosciamo i dati riportati dalla rete Sme, da cui risultano emissioni convogliate dai camini di tutti gli impianti acciaierie, cookerie, altoforni e agglomerato, notevolmente al di sotto del limite massimo consentito.
Cio che non consociamo sono invece le emissioni non convogliate, di cui quelle rilevate dalle centraline esterne verranno riportate da Arpa solo lunedi, permettendo che la mancanza di informazione generi l’allarme scatenato dalle fotografie dei fumi anziche dal dato delle emissioni che veicolano.
Per tale ragione chiediamo segnatamente rispetto alla data di venerdi 5 dicembre un approfondimento dei dati orari di monitoraggio della qualità dell’aria e idrogeno solforato, che di quelli meteorologici registrati nelle ore in cui si è verificato l’evento visivo, registrati tramite le centraline pubbliche e private interne, perimetrali ed esterne allo stabilimento, confrontate con quelle del giorno precedente e successivo e col valore medio giornaliero degli stessi indicatori, per verificare se tale fenomeno visivo abbia corrisposto a superamenti dei limiti previsti dalla normativa e peggioramento della qualità dell’aria.
Al pari dei report relativi agli ultimi episodi segnalati, l’apertura dei bleeders di aprile 2019, e lo slopping di acciaieria 2 del 5 luglio 2019, che hanno dimostrato come non vi fosse alcun peggioramento della qualità dell’aria in seguito a tali fenomeni.
Consapevoli dei giorni necessari per questa analisi di dettaglio, sarebbe perlomeno opportuno che Arpa pubblicasse i dati rilevati in tempo reale dalle proprie centraline esterne, anche nel weekend.
Ogni ritardo contribuisce ad alimentare le giuste preoccupazioni dei lavoratori ilva e cittadini di Taranto, già allarmati, rispetto ai pericoli legati allo stabilimento.
E che hanno invece il diritto di essere correttamente e costantemente informati sulla situazione ambientale in cui vivono con verità, solerzia e precisione, cosa che solo le autorità scientifiche preposte, Arpa, Asl e Ispra, possono fare.
Per la stessa ragione chiediamo anche ad Asl di rendere accessibile il download dell’ultimo registro tumori e delle Mappe della Salute che da mesi non risultano scaricabili dal sito Puglia Salute.
E al Sindaco di Taranto di pubblicare nell’area del sito del Comune Osservatorio Ambientale, da mesi non aggiornato, le specifiche già fornite dal Ministero dell’Ambiente e da Ispra sulle emissioni del camino e312.
Associazione Marco Pannella