“Il paradosso dei paradossi dell’ex Ilva è che, nonostante i tagli annunciati, sta facendo affari milionari grazie al sistema ETS, le quote di emissione che ogni anno l’Unione europea, attraverso gli Stati membri, concede all’industria pesante, acciaierie comprese. Quando l’ArcelorMittal ha acquisito l’Ilva ha ereditato ben 200 milioni di dollari da vecchie quote e la stessa cifra potrebbe incassarla nel 2020 anche riducendo la produzione e licenziando i circa 4.000 lavoratori previsti nell’ultimo piano di esuberi presentato dalla multinazionale. È inaccettabile che questa multinazionale faccia affari sulla pelle dei lavoratori. Abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea su quest’uso distorto delle regole europee. Chiediamo che il governo vigili su questo tesoretto e sul fatto che venga rispettata la legge in ogni sua virgola. In Lussemburgo, per esempio, Arcelor Mittal ha provato a tenersi le quote nonostante la chiusura d’impianto. Non ci sarà nessun ‘prendi i soldi e scappa’, il Movimento 5 Stelle lo impedirà e chiederà il rispetto di ambiente, lavoro e salute dei cittadini”, così in una nota Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, europarlamentari del Movimento 5 Stelle.