«Come spesso accade, nelle situazioni di emergenza si tende a concentrarsi sui problemi contingenti, a mettere in sicurezza temporanea, salvando il salvabile e perdendo di vista il lungo termine. La questione Ilva, invece, è ancora tutta da risolvere e sul futuro di Taranto non vi è alcuna certezza». Così il Presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, a latere della cerimonia di inaugurazione di Be Alternatives che si svolge oggi nella Cittadella delle imprese.
«La rassicurazione sul pagamento dei crediti scaduti dovuti da Arcelor Mittal Italia alle aziende dell’indotto, intervenuta a seguito dell’abnorme pressing esercitato dalla imprese e addirittura da tutte le Istituzioni, è un semplice ripristino della legalità e della normalità commerciale rispetto ad impegni per prestazioni ricevute e fatturate. Noi dobbiamo aspirare alla normalizzazione del sistema: le imprese che lavorano devono essere pagate senza che debba intervenire tutta la compagine pubblica locale, le industrie non devono inquinare né porre a rischio la salute dei cittadini per generazioni, le persone devono lavorare. Abbiamo soluzioni a questi problemi che ci affliggono da 60 anni? La risposta – dice Sportelli – è ancora oggi negativa: restano aperti i gravissimi problemi ambientali e sanitari e non abbiamo alcuna prospettiva per gli eventuali esuberi (Ilva e, con alta probabilità, indotto) ai quali oggi, per ben che vada, non si può che garantire assistenza. È un popolo di assistiti ciò che vogliamo per il nostro futuro o, al contrario, come auspichiamo, un mercato del lavoro sano nel quale ognuno possa vivere senza ammalarsi e realizzarsi anche per le proprie competenze e ambizioni?».
«La “persona al centro” non può essere uno slogan, così come “Green New Deal” non può valere solo per alcune parti del Paese. Abbiamo sostenuto il PIL della nazione e il manifatturiero italiano per decenni, con uno degli stabilimenti più imponenti del Mondo nel nostro “backyard”. Ora tutte le Istituzioni e gli stakeholder tarantini vogliono sapere con quali modalità si gestisce e si riconverte la fabbrica e quale sarà il futuro ambientale, economico e sociale dell’area tarantina da qui a 10 anni. Di più – conclude il Presidente dell’Ente camerale, pretendiamo che sia questa comunità di Istituzioni, imprese, individui a definire le priorità e compiere le scelte. L’invito che rivolgo a tutti è di non perdere la visione proprio adesso, perché sono convinto che sia il momento storico giusto per invertire positivamente i destini del nostro territorio».
Taranto, 28 novembre 2019