ll personale del Commissariato ha denunciato in stato di libertà per stalking e danneggiamento un 57enne di Manduria.
Le indagini sono partite lo scorso aprile dopo l’incendio di una Lancia Musa, di proprietà di una donna.
Le fiamme, nella circostanza, si propagarono ad altri veicoli parcheggiati nelle vicinanze provocando, tra l’altro, danni molto rilevanti.
Gli investigatori, attraverso le immagini estratte da diversi sistemi di videosorveglianza presenti in zona, sebbene poco chiare, hanno ricostruito la dinamica dell’evento: un uomo, indossante un giubbotto rosso, a bordo di una bicicletta, aveva dato fuoco all’auto.
La denuncia della proprietaria e la sapiente opera di persuasione e di convincimento svolta dai poliziotti, hanno indotto la donna ad uscire da un timoroso silenzio ed a raccontare la propria storia personale, fatta di violenze fisiche e psicologiche subite per mano dell’ex convivente.
Numerosi, negli ultimi anni, gli episodi di violenza subite e mai denunciate; episodi che hanno costretto la vittima a ricorrere spesso alle cure mediche per le lesioni subite.
Nel corso del controllo allo stalker, un 57enne originario della provincia di Brindisi, i poliziotti hanno recuperato, nel marsupio, un “Taser” e, durante la perquisizione domiciliare, anche la bici ed il giubbotto immortalato dalle immagini al momento dell’incendio della vettura.
Acquisiti gli indizi di colpevolezza, l’uomo è stato denunciato.
È utile cogliere l’occasione per ricordare l’iniziativa “Questo non è amore” della Polizia di Stato che, il 25 novembre prossimo, nella giornata internazionale di lotta alla violenza contro le donne, vedrà la presenza, nelle vie cittadine, del Camper; poliziotti insieme agli specialisti del settore, al personale sanitario e dei centri antiviolenza informeranno e sensibilizzeranno l’opinione pubblica su un tema così delicato, che, ancora oggi, costituisce un fenomeno gravissimo ed allarmante .
L’impegno della Polizia di Stato è, da tempo, elevatissimo.
Corsi di specializzazione vengono frequentati dai nostri operatori per gestire al meglio il rapporto con le vittime a comunicare, dalla loro accoglienza, all’ascolto.
Ascoltandole in locali protetti e secondo modalità che trasmettano sicurezza e tranquillità tanto da mettere nelle migliori condizioni la denunciante, alimentare la fiducia in chi la ascolta, indurla, poi, a superare ogni naturale resistenza e denunciare le violenze subite.