“I lavoratori dell’ex Ilva non spegneranno gli impianti perché non saranno loro che sanciranno la morte dello stabilimento e del loro futuro occupazionale. Ci sarà un’insubordinazione dei lavoratori verso la proprietà, nessuno potrà obbligarli a celebrare il loro funerale”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, dopo l’incontro al Mise sulla situazione ex Ilva.
“Oggi abbiamo saputo – dichiara il leader Uilm – dall’azienda che il principale motivo che li ha portati a recedere dal contratto è stata la soppressione dell’immunità legale. Ora il Governo deve convocare di nuovo i Mittal, in presenza anche delle organizzazioni sindacali confederali Cgil Cisl Uil, per fare chiarezza definitivamente sulle loro intenzioni e se ci sono ancora margini di trattativa”.
“Per noi – continua – esiste solo l’accordo del 6 settembre 2018, vogliamo e ne esigiamo il rispetto perché è stato il migliore possibile vista la situazione da cui si partiva e perché garantisce il risanamento ambientale, salvaguardia occupazionale e la continuità industriale”.
“Da ora – conclude – in tutti gli stabilimenti del gruppo inizieranno agitazioni e mobilitazioni da parte di tutti i lavoratori per chiedere rispetto accordo di un anno fa e contro un atto inaccettabile di una multinazionale che pensa di fare e disfare a suo piacimento”.