“Dopo anni di totale disinteresse per Taranto, il consigliere Amati si ricorda della vertenza dell’ex Ilva, ‘casualmente’ in coincidenza con le primarie. Strumentalizzare questa situazione solo per farsi campagna elettorale è un comportamento a dir poco vergognoso”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante rispondendo al consigliere Amati sulla vertenza dell’ex Ilva.
“I cittadini sanno bene come stanno le cose – continua il consigliere tarantino – Arcelor Mittal ha firmato un contratto chiaro che prevede zero esuberi e un piano ambientale definito, salvo poi rendersi conto di aver sbagliato il piano industriale. Il problema non è lo scudo penale, che lo ricordiamo non era neanche nel contratto, ma i due milioni di perdite al giorno che l’azienda sta cercando di scaricare sullo Stato italiano. Chi vuole reintrodurre l’immunità o è in malafede o, come in questo caso, vuole solo un titolo di giornale. Tanto è facile parlare di Taranto stando comodamente seduti a una scrivania, senza vivere tutti i giorni accanto al siderurgico. I tarantini hanno già pagato troppo. Il Governo sta agendo in due direzioni: una a breve termine chiedendo ad Arcelor il rispetto dei patti e una a lungo termine che ha come obiettivo la riconversione. Da anni lavoriamo per il bene della città, guardando anche alle realtà europee che hanno riconvertito la loro economia, ad esempio Bilbao e Lodz. Taranto ha un credito nei confronti dell’Italia con una fabbrica che per anni ha prodotto inquinamento, morte e anche danni all’economia locale. Ora basta: le istituzioni devono cooperare per superare la monocultura del siderurgico, per questo ribadiamo ancora una volta la necessità di promuovere l’Accordo di Programma per coniugare salute, tutela dei livelli occupazionali, ambiente e sicurezza. Parliamo di una situazione estremamente complessa che si trascina da anni, e che comprende indagini per disastro ambientale, morti drammatiche, malattie gravissime. Serve un radicale cambio di passo a cui stiamo lavorando giorno e notte”.