Coraggio, umiltà e rispetto per una città dilaniata. Bene.
Ma la visita di ieri del Premier ha svelato, senza tema di smentita, che non è MAI esistito un piano B per Taranto. MAI.
Nemmeno durante la campagna elettorale per le elezioni politiche in cui si brandiva la bandiera della famigerata “riconversione”.
Non c’è mai stato un Piano B. Non c’è un Piano B.
Ieri Conte lo ha detto candidamente. Almeno gli va riconosciuta la onestà.
Ora, la prospettiva più plausibile sembrerebbe essere quella di un ritorno del compendio Ilva ai Commissari in Amministrazione Straordinaria, nel giro di pochi giorni.
A meno di un clamoroso ritorno alla trattativa con Mittal.
I Commissari reinsediati con ogni probabilità chiederanno la introduzione della protezione legale.
Perché la protezione legale, non serve solo agli apicali, ma anche e soprattutto ai dirigenti, ai quadri e agli operai che lavorano al piano ambientale.
Ed una sua assenza potrebbe comportare la non continuazione di tutti gli interventi in atto. Con conseguenze negative per la tutela dell’ambiente.
La reintroduzione della protezione legale, poi, consentirà a Mittal nel contenzioso in corso di certificare quanto sostenuto nel proprio atto di citazione.
Con un danno irreparabile. Catastrofico.
La protezione legale va, quindi, reintrodotta preliminarmente a qualsiasi decisione sul futuro del siderurgico.
Presupposto di ogni ragionamento è la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e lavoratori. Questo è certo.
A fabbrica chiusa avremo meno tutela dell’ambiente.
Questo è certificato da Bagnoli in giù.
E non c’è bella suggestione che tenga.
Non c’è. Purtroppo.
Avv. Giampiero Mancarelli
Segretario provinciale PD Taranto