Presupposto di ogni ragionamento è la protezione della salute e della sicurezza degli operai e dei cittadini della Terra Ionica.
E allora, basta dividere gli attori di questa maledetta storia complicata in difensori dell’acciaio e difensori della salute.
Se il disimpegno di Mittal si concretizzasse non vi sarebbero vincitori. Ci sarebbero solo vinti.
Senza la prosecuzione dello stabilimento verrebbero meno i presupposti per il risanamento ambientale e per la occupazione.
Oggi l’unica via percorribile è proseguire il contratto in tutte le sue parti.
Si eliminino, quindi, gli alibi. Se chiude la fabbrica, la Terra Ionica perirà.
Serve a poco trovare colpevoli (moltissimi) e cortesi ma falsi difensori della nostra Terra, il punto è che non si intravedono alternative realmente possibili e concretizzabili.
Bonifiche con Ilva chiusa? Con quali risorse?
Protezione della salute con Ilva chiusa? Con quali strumenti?
Deserto.
Il Parlamento e tutte le forze politiche non possono dividersi sulla risoluzione di questa vicenda. Non possono.
Saremmo dovuti arrivare a questo incontro da un punto di forza, contratto alla mano; siamo arrivati deboli concedendo alibi formidabili.
Ed oggi l’Italia viene umiliata dalla più grande multinazionale mondiale dell’acciaio.
Per questo condividiamo e sosteniamo con forza quanto dichiarato dal nostro Segretario nazionale Nicola Zingaretti: “Sulla vicenda ex Ilva il Governo deve garantire in tempi rapidi e con ogni mezzo, anche legislativo, la permanenza dell’attività produttiva siderurgica a Taranto e la completa realizzazione del piano di risanamento ambientale.
Il costo dell’incertezza sulle politiche industriali non si può scaricare, ancora una volta, sui lavoratori e non può pregiudicare la riconversione industriale e la tutela sanitaria e ambientale di una comunità. Allo stesso tempo Arcelor Mittal non trovi alibi a proposito di un piano industriale e di un piano ambientale che deve rispettare, rilanciando il sito e realizzando gli interventi di bonifica promessi. Chi inquina paga, ma chi deve attuare un piano ambientale non può rispondere penalmente su responsabilità pregresse e non sue”.
Avv. Giampiero Mancarelli
Segretario provinciale PD Taranto