Un confronto diretto fra la Confindustria di una città perennemente sotto i riflettori per le vicende legate all’acciaio ed un sindaco- imprenditore che ne conosce bene le dinamiche anche dal punto di vista meramente economico-imprenditoriale.
Da questa premessa ha preso le mosse l’incontro tenuto ieri nella sede di via Dario Lupo, in occasione del Consiglio Generale di Confindustria, fra il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e il presidente Antonio Marinaro, presente assieme ad una folta rappresentanza di associati ai lavori consiliari. Confindustria Taranto si è posta, al termine dell’incontro, quale luogo di incontro e di pianificazione delle progettualità e delle istanze del territorio: un pontelanciato al primo cittadino verso un clima di maggiore collaborazione per condividere ed eventualmente consolidare le scelte che si andranno ad operare per la città.
“Un confronto con il Sindaco – afferma il Presidente Marinaro – si imponeva soprattutto alla luce di due aspetti fondamentali: il primo, l’esigenza di discutere sulle dinamiche riguardanti la grande industria e i più recenti accadimenti ad essa connessi (dalla soppressione dello scudo penale, alla congiuntura dell’acciaio, all’indotto); il secondo, perché nel mio programma di presidenza particolare attenzione viene posta al rapporto con le istituzioni del territorio e ad una costante interlocuzione. L’incontro con Rinaldo Melucci è nato da queste due esigenze e si è ovviamente ampliato attraverso il dibattito e le istanze giunte dagli imprenditori presenti”.
L’azione dell’amministrazione comunale, improntata – in particolare negli ultimi mesi -alla riapertura di cantieri importanti (come quello di Palazzo degli Uffici) ed all’avvio di altri, nel segno della valorizzazione e riqualificazione di aree dismesse (Baraccamenti Cattolica), ha registrato il consenso degli imprenditori presenti; condivisione è stata inoltre espressa rispetto alla volontà del sindaco ad investire in un nuovo modello di sviluppo, nel tentativo -lo stesso di Confindustria- di capovolgere il paradigma della città (solo) inquinata e lasciata a se stessa. Una città che è uscita già da molti anni dalla monocultura siderurgica e nonostante questo ancora tratteggiata come “un agglomerato enorme ed indistinguibile di periferie” – così come riportato domenica scorsa in un articolo di Repubblica a firma di Sergio Rizzo – che sembra essersi fermato alla retorica del 2012, quando a seguito della deflagrazione della vicenda Ilva i media si scatenarono in un esercizio rocambolesco di luoghi comuni legati alla città. Rispondendo, a questo proposito, alle esortazioni del sindaco a dover “governare i cambiamenti”, gli imprenditori presenti, a loro volta, hanno illustrato al primo cittadino i progetti e processi di diversificazione delle loro realtà produttive, a testimonianza di una reale capacità di cambiare passo e quindi di rischiare anche in settori mai battuti.
Nel corso della partecipata riunione, l’attenzione è stata inevitabilmente puntata anche sui processi di rebranding della città portati avanti dall’amministrazione proprio nello sforzo di rappresentare al meglio una realtà ben diversa da quella degli oramai triti stereotipi, nonostante i segnali negativi che ancora arrivano (gli ultimi riguardanti lo stop alla neonata facoltà di medicina a Taranto e la soppressione del Frecciarossa per Milano) a rallentare una ripresa comunque non facile.
Il sindaco ha quindi fatto riferimento ai principali interventi sul capoluogo jonico riferiti al rafforzamento dei servizi, alle nuove tecnologie, a nuovi modelli di sviluppo come quello della holding che accorperà la società partecipate per trasformarle in una multiutility, nonché ad un riposizionamento della fabbrica dell’acciaio in una chiave del tutto nuova, pur senza fare esplicito riferimento alle prossime azioni da intraprendere in tal senso.
A questo proposito, il Presidente Marinaro ha comunicato di aver chiesto un incontro al nuovo Presidente di AMI, Lucia Morselli, auspicando in un riscontro di segno positivo e ribadendo il ruolo di tutela di Confindustria nei confronti di tutte le aziende del territorio, purchè rispettose delle regole e aperte a forme di reciproca collaborazione.
La riunione si è conclusa con la proposta di Confindustria di poter aprire a breve, non prima di avere reale contezza del quadro che si delineerà a livello governativo, un tavolo di interlocuzione fra l’associazione degli industriali, l’azienda siderurgica e le istituzioni del territorio.