Era da tempo che il Comune di Taranto aveva in animo di tributare un doveroso omaggio all’illustre cittadino dedicandogli una sede dove poter raccontare la storia di un talento riconosciuto in tutto il mondo e dove raccogliere i cimeli della sua straordinaria carriera di musicista.
Il progetto della “Casa Paisiello” attendeva tuttavia un momento favorevole per concretizzarsi, subito dopo l’acquisizione da parte del Comune di Taranto del palazzetto posto nel cuore dell’Isola Madre, in piazza Monte Oliveto, già casa dello zio sacerdote del compositore, Francesco Fuggiale, comunemente indicata come sua casa natale, attestata dalla lapide commemorativa posta sul prospetto dal Municipio nel 1872.
Quando la Regione Puglia ha disposto nella Finanziaria 2019 una dotazione economica di 500.000 euro per “Interventi di messa in sicurezza, recupero e restauro di Casa Paisiello”, a titolo di cofinanziamento, il Comune di Taranto ha prontamente impegnato nel proprio Bilancio 2019 la somma di 300.000 euro a copertura dell’importo rimanente per l’intervento di recupero.
L’Amministrazione Melucci ha pertanto elaborato in tempi record il relativo Progetto di Fattibilità tecnico economica, propedeutico agli ulteriori passaggi tecnico-amministrativi finalizzati a dare buon fine all’iniziativa.
Sulla scorta di detto progetto è stato sottoscritto in data odierna, 23 ottobre 2019, il disciplinare tra il Comune di Taranto e la Regione Puglia finalizzato alla realizzazione della “Casa Paisiello”.
Non è del tutto chiarito se l’edificio a tre livelli posto alla confluenza di via Paisiello con la piazza Monte Oliveto sia la casa natale del grande compositore tarantino, ma è ormai ritenuto certo che Paisiello lì abbia dimorato per un lungo periodo della giovinezza. Fu nella vicina Chiesa dei Gesuiti che il nostro si avvicinò alla musica muovendo i primi passi verso una carriera sfolgorante, che lo vide tredicenne partire da Taranto verso Napoli, capitale del Regno e centro indiscusso della cultura musicale europea del ‘700, per non far più ritorno nella sua città natale.
La costruzione non conserva oggi i caratteri distintivi dell’edilizia del XVIII secolo, essendo stata oggetto nell’800 e nel ‘900 di trasformazioni anche significative nell’aspetto esteriore e nelle componenti costruttive. Tuttavia la tipologia edilizia, l’articolazione spaziale, e alcuni dettagli residui, raccontano della sua origine coeva al tempo di Paisiello. Infatti, al primo piano si conservano alcune porte interne e gli scuri di una porta finestra in legno, con il classico disegno mistilineo di gusto settecentesco. Il palazzetto si articola su quattro piani, piano terra e tre superiori, disimpegnati da una semplice scala condominiale, a due tese per piano.
L’edificio, di proprietà del Comune di Taranto, è oggi in condizioni di dissesto statico, messo in sicurezza da un sistema di cerchiature metalliche esterne costituito da un telaio di putrelle d’acciaio, e con tutte le bucature murate.
La proposta progettuale elaborata dal Comune, Direzione Urbanistica e Mobilità, prevede un intervento generalizzato di consolidamento statico, che sarà preceduto da saggi sulle murature, per valutarne la reale consistenza e grado di resistenza, e sulle fondazioni. La nuova destinazione d’uso non modificherà la distribuzione degli spazi originari né l’aspetto esteriore dell’edificio, che sarà sottoposto ad un accurato restauro. Le pavimentazioni saranno in pietra calcarea al piano terra, del tipo alla veneziana a getto nei due piani superiori, in parquet al terzo livello.
Tutte le superfici terrazzate saranno pavimentate in pietra. Il piano terra accoglierà la Reception, il Book Shop, la Caffetteria e il blocco servizi; il piano primo accoglierà il primo settore espositivo ed una Sala Ascolto in cuffia; il secondo piano accoglierà il secondo settore espositivo ed un ufficio; il terzo ed ultimo piano, accoglierà una Sala per Prove Musicali con 40 sedute e una pedana in legno per gli strumentisti.
Il percorso espositivo si articolerà in senso cronologico partendo dal primo piano secondo una successione che documenterà il periodo tarantino del compositore, la permanenza a Napoli, gli esordi a Bologna e a Roma. Il secondo piano documenterà la produzione in Russia, le esperienze viennesi e parigine, fino al ritorno in Italia e la fase finale napoletana.
L’esposizione di cimeli e la riproduzione di immagini di luoghi e personaggi legati alla biografia di Paisiello, sarà accompagnata da apparati multimediali che consentiranno, fra l’altro, di mettere a confronto le composizioni di Paisiello nelle varie versioni affidate ad interpreti strumentali e vocali succedutisi nel tempo, e di immergersi in ricostruzioni d’epoca dei contesti che hanno accolto il grande compositore, dalla corte napoletana, a quella della Zarina Caterina di Russia, all’impero di Napoleone Bonaparte.