Mostrare che la diversità culturale fa crescere in ognuno la voglia di accogliere e di far parte di una nuova umanità fondata su valori antichi e sempre nuovi, è il principale obiettivo di “Intercultura”.
Uno dei possibili rischi dell’insegnamento è il fatto che, una volta entrati nella propria classe, ci si possa trincerare dietro il libro di testo, o dietro il proprio ruolo, dimenticando il mondo e le drammatiche urgenze del reale.
La presenza di uno studente straniero in classe fin da subito rappresenta un valido antidoto, una possibilità offerta all’insegnante e a ciascuno studente di lasciarsi provocare, di uscire dalla rassicurante routine.
“Intercultura” è una sfida, un percorso educativo, un’esperienza che contribuisce alla crescita, sia dello studente ospite in una classe straniera, sia di tutti gli altri soggetti coinvolti nell’accoglienza, siano essi studenti, insegnanti o componenti della famiglia presso cui dimora. E soprattutto è una esperienza che non si dimentica per tutta la vita.
Usufruire delle possibilità che offre “Intercultura” significa arricchirsi culturalmente attraverso progetti e scambi interculturali con ben 65 Paesi del mondo.
Costituiscono una testimonianza positiva i giudizi euforici di seguito riportati sull’esperienza vissuta da studenti di cui non riportiamo il nome. “È stata sicuramente una delle esperienze più belle e costruttive della mia vita. Non ho mai imparato così tanto in così poco tempo! Grazie a Intercultura ho avuto la possibilità di conoscere una cultura diversa ma per certi aspetti molto simile alla nostra”; “È stata un’esperienza incredibile, in cui ho non solo appreso meglio l’inglese, ma ho conosciuto una realtà totalmente diversa dalla nostra. Personalmente ho stretto legami forti con la mia famiglia. Sono tutti generosissimi e non lasciano mai che paghi tu, neanche se si tratta di centesimi”; “Non ho nessuna lamentela da fare, rifarei quest’esperienza altre cento volte, o andando all’estero o ospitando un ragazzo straniero in casa mia. Spero di poter andare a trovare di nuovo la famiglia ospitante tra qualche anno!”
“Il tirocinio formativo e di orientamento o un’esperienza di studio all’estero con un programma europeo sono carte vincenti da giocare sul mercato del lavoro”, dice il Rapporto del Consorzio Almalaurea di Bologna: “Rapporti 2019 sul profilo e sulla condizione occupazionale”. A parità di condizioni, si associa una probabilità maggiore del 9,1 % di trovare un’occupazione a un anno dalla conclusione del corso di studio. L’esperienza di studio all’estero aumenta le chance occupazionali del 12,7 % .
È un mondo competitivo quello che aspetta gli studenti.
Ognuno cerca quel qualcosa di speciale per mettere in risalto il proprio curriculum. Aggiungere per esempio una maggiore padronanza di una lingua al proprio bagaglio di competenze, vuol dire aumentare la probabilità di accesso alla carriera che si desidera.
Oltre al bilinguismo, l’esperienza all’estero aiuta a sviluppare un kit di abilità interculturali che è proprio quello che le aziende di tutto il mondo ricercano.
“Intercultura” è stata presentata giorno 14 ottobre nell’Aula Magna “G. Russo” dell’IPSIA Cabrini di Taranto, dove le volontarie Patrizia Simonetti (Presidente) e Patrizia Nesi (Responsabile Scuola) hanno informato una platea di studenti, sulla singolare offerta che scade il 10 novembre.
“Intercultura” onlus è l’associazione italiana che, dal 1955, svolge la sua attività. Essa si occupa di attuare, sul territorio italiano, i compiti istituzionali della AFS (American Field Service).
I volontari in Italia sono circa 5.000 riuniti in 159 Centri locali su tutto il territorio nazionale e ogni anno partono oltre 2.200 ragazzi e ne vengono ospitati circa 800.
Inoltre è parte dell’EFIL (European Federation for Intercultural Learning) e attraverso AFS e EFIL ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa. È un ente morale riconosciuto con il DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri.
Dal 2007 ha promosso anche la creazione della Fondazione Intercultura, ente che sviluppa ricerche e iniziative, per ampliare la diffusione degli scambi scolastici e delle tematiche legate all’educazione interculturale.
Per quanto riguarda la validità dell’anno all’estero, innanzitutto la normativa italiana, a differenza di altre nazioni, riconosce gli studi effettuati all’estero dando, conseguentemente, la possibilità di accedere alla classe successiva senza ripetere l’anno.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha chiarito (nota del MIUR Prot. 843 del 10 aprile 2013) che le esperienze di studio all’estero sono “parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione” e che sono “valide per la riammissione nell’istituto di provenienza”.
Per ulteriori informazioni è disponibile il sito al link https://www.intercultura.it/
Vito Piepoli